Siamo nella regione d'Italia tra le più affascinanti dove i vigneti paiono spesso giardini lussureggianti. L'Umbria, terra del Torgiano Riserva e del Sagrantino di Montefalco.
Qui spiccano nomi storici della viticoltura che tra investimenti, selezioni clonari, ricerca e tanta dedizione, hanno reso questo lembo d'Italia decisamente interessante in materia di Bacco, con gioielli di tutto rispetto.
E' certamente il caso di Tenuta Lungarotti, storica maison fondata a Torgiano nel 1936 da Giorgio Lungarotti e oggi guidata dalle figlie Chiara e Teresa, coadiuvate dalla madre Maria Grazia e dai nipoti Francesco e Gemma (1 - 2). Tra le 34 migliori cantine d’Italia (3) che “producono vini di livello mondiale" secondo quanto dichiarato da Wine Spectator-Operawine nel 2021, scusate se è poco...
Oggi l'azienda conta in tutto 250 ettari di vigneti, dislocati tra la Tenuta di Torgiano (230 ha, certificata VIVA dal 2018) e quella di Montefalco (20 ha, a conduzione biologica dal 2010), dove si pratica una viticoltura attenta alla sostenibilità e alla biodiversità, oltre che alla valorizzazione dei vitigni autoctoni intervallati da qualità internazionali (4). 29 le etichette prodotte, tra cui il famoso Rubesco Riserva Vigna Monticchio - Torgiano Rosso Riserva DOCG, nominato più volte tra i migliori vini italiani, e il Rubesco – Rosso di Torgiano DOC, profonda espressione dell’Umbria.
Ma in periodo di "cuori innamorati" complice il San Valentino ormai alle porte, è di rosato che vogliamo parlare e, come ben insegnano i nostri cugini d'oltralpe, mai senza l'aristocratica versione spumeggiante. Ebbene, abbiamo degustato l'esemplare in rosa by Lungarotti, esattamente il Brut Rosé - Vino spumante metodo classico da uve Pinot Grigio e Sangiovese (5). Sapido, fresco e rotondo senza perdere in leggerezza, infonde gioia al palato. Interessante l'intensità aromatica che rivela note di mandorla e un tocco minerale appena accennato nel retrogusto. Molto persistente, la spuma elegante e delicata si presta per accompagnare pietanze agro-dolci di matrice orientale (pomodori confit, anatra laccata, tajines ai frutti secchi e spezie dolci...) e naturalmente anche del salmone affumicato o dell'insalata di gamberi.
Che dire... seduce con il suo colore limpido buccia di cipolla, affermandosi al palato in presenza e in equilibrio.
Non solo vino però... L'azienda è vasta e complessa: è anche arte, cultura e ospitalità. Come il percorso esperienziale che parte dalla visita in cantina per scoprire come nascono i vini e degustarli, magari accompagnati dalle specialità umbre dell’Enoteca della Cantina o dell’Osteria del Museo, fino alle visite guidate al Museo del Vino di Torgiano (MUVIT), definito dal New York Times come “il migliore in Italia” per la qualità delle collezioni artistiche e al Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) che racconta la storia e gli usi dell’Oro Verde nei secoli. A completare l’offerta, la possibilità di soggiornare presso gli agriturismi Poggio alle Vigne e Il Poggiolo, dimore ideali per trascorrere una vacanza nel cuore dell’Umbria. L'enoturismo con il consolidato binomio cultura e vino, un'occasione preziosa per ridare slancio all'economia.