Un uomo, il suo celebre vino, le parole, l'intelligenza e i coraggio. Tra cielo e terra, tra crisi mondiale e voglia di rilancio, ecco una case history da manuale made in Tuscany.
Siamo a Fiesole, comune country chic che sorge sul colle immediatamente alle spalle di Firenze. Qui, il vino si fa in piazza. Ovviamente si tratta di una "forzatura" narrativa ma il protagonista di un progetto con al centro un vero e proprio sogno bordolese, un “chateau in città” nello stile dei cugini d'oltralpe esiste e si chiama Bibi Graetz (1 - 2). Il "visionario" vigneron, da più di un anno perseguiva un obiettivo preciso: il trasferimento in una residenza cittadina della “casa” di due grandi cru, il Testamatta e il Colore. E così fu: pur tra le difficoltà e con i comprensibili ritardi causa Covid, nasce il Castello urbano by Graetz in piazza Mino, da poco presentato alla stampa, concept nuovissimo per la Toscana e per l’Italia. Tutto in un luogo, la dimora di famiglia, le cantine di vinificazione e la barricaia, con gli uffici e la logistica. Non mancano la sala degustazioni e una terrazza panoramica da mozzare il fiato su Firenze per i clienti esclusivi. Ai piani superiori presto anche una foresteria per gli ospiti dell’azienda.
La location scelta dal "romantico" imprenditore è a dir poco "originale": dove un tempo c'era il Blu Bar tra drink e musica anni 80' appuntamento per la Firenze bene di tante generazioni e l'ex Hotel Aurora, molto amato dagli inglesi, oggi troviamo enormi tini con il profumo tipico della cantina gentilmente adagiati in varie camere della struttura. Il vino “riposa”, si affina nelle stanze che conservano – come si conviene a un vero e proprio chateau – decori, arredi, pavimenti, marmi e insomma tutte le immagini della propria lunga storia (3 - 4).
La nuova “casa” di Testamatta e Colore (5 - 6) si stende su 3mila mq complessivi con un impianto di condizionamento che garantisce fermentazioni controllate tra 12 e 18°. Vini fortunati, direbbe qualcuno, certamente lo è chi li degusta. Davvero eccellente il livello qualitativo dei due rossi e la loro profonda, sfaccettata piacevolezza. Il primo espressione al palato della purezza, della mineralità e della trasparenza del Sangiovese, al sorso è di grande complessità e armonia, con una freschezza agrumata e tannini morbidi. Il secondo da vigneti vecchissimi di Sangiovese, Canaiolo e Colorino in bocca è caldo e vibrante al contempo.
“Fiesole" – ha raccontato Bibi Graetz - è il luogo dove il mio sogno sul vino è cominciato, dove anche io sono nato. È stato naturale in fase di decisione cercare un luogo all’interno del Comune perché sono particolarmente legato a questa città a cui devo molto. Quando ho saputo che questa bellissima proprietà nella piazza principale era stata messa in vendita non ci potevo credere e ho visto immediatamente la nuova casa per Testamatta e Colore".
La campagna e le vigne della Maison restano al Castello di Vincigliata da dove, con un viaggio brevissimo – in linea d’aria la distanza è di appena 1 km, al di là del cocuzzolo di Monte Ceceri – arrivano le uve destinate a bottiglie ormai famose in tutto il mondo.
Una magia di Bacco forse figlia di una fervida fantasia, certamente di una viva determinazione e profonda ricerca. In una parola, affascinante come i suoi vini.
I numeri dell'azienda in pillole...
Bibi Graetz produce oggi circa 500mila bottiglie l’anno di cui 100mila tra Testamatta e Colore. L’80 per cento del prodotto è destinato all’export, direttamente in Usa e in Canada e in altri 170 Paesi attraverso la distribuzione de La Place de Bordeaux. Il 20 per cento di vendite in Italia è destinato esclusivamente al mercato horeca.