Living & Convivi :: 27 set 2016

Toscana, i medici e i vini docg

la VIlla dei Cento Camini ad Artimino tra cultura e buon bere

Firenze e i Medici, un binomio imprescindibile con mille richiami alla storia e all'arte, anche della tavola quella buona come del saper vivere, che è poi parte integrante della vita.

Non a caso fu proprio una Medici, Caterina, che andando in Francia sposa ad Enrico II, fece conoscere ai vicini d'oltralpe, l'uso della forchetta sino ad allora sconosciuta presso quella Corte...

E non a caso, ancora, fu proprio un Medici, il Granduca Cosimo III ad emettere già nel 1716 il primo vero e proprio disciplinare che regolamentava con precise e severe norme, la vendemmia e la zona di produzione del vino di Artimino. Vera e propria DOCG ante litteram che anticipò di quasi un secolo la AOC francese, appunto.

Normativa, quella medicea, relativa non solo al Carmignano ma anche ad altri tre vini autoctoni di gran pregio allora come oggi: il Chianti, il Pomino ed il Valdarno Superiore.

Proprio in questi giorni alla famosa Villa dei Cento Camini di Artimino (1), come normalmente viene chiamata la Ferdinanda, si svolge una serie di belle (e gradevoli non solo al palato) manifestazioni in occasione del festeggiamento per i 300 anni di vita del nobile nettare locale.

Teatro la Villa di Carmignano (delizioso borgo che vanta anche una bella pieve romanica datata prima del 1000) - costruita nel 1956 per volere di Ferdinando I De Medici - riportata a nuovi splendori (2) dall'attuale proprietà della famiglia Olmo (quelli delle biciclette e del campione ciclista per capirci). In questo luogo magico si svolgono le relative manifestazioni tra pièces teatrali e buon vino, e non ultimo anche un pensiero a chi ha più bisogno, con un’asta di beneficenza per finanziare l’acquisto di un endoscopio destinato all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, attraverso “OENS – Osteopatia e Neuroscienze” (3 - nella foto Annabella Pascale, titolare Artimino Spa e Jacopo Celona, Florence Biennale).

Sempre in Villa, è piacevole assistere alla ricostruzione scenica "L'eredità dei Medici", corredata da affascinanti contributi multimediali e magnifici costumi d'epoca: i due straordinari attori, Piera Dabizei e Rosario Campis (4), concorrono magistralmente a una ricostruzione storica rigorosa ma gradevole, di facile quanto gustosa lettura, non solo per addetti ai lavori, corposa e presente "al palato" come il buon rosso di casa.

Non solo Villa dei cento camini però... la vasta proprietà che vanta ben 732 ettari immersi nella rigogliosa campagna toscana, oggi condotta dai due amministratori delegati Annabella Pascale e Francesco Spotorno Olmo, ospita anche l'Hotel Paggeria Medicea, una struttura di grande charme dalla pianta rettangolare dei primi del XVII secolo: 37 camere (5) divise nelle categorie Executive, Superior e Classic offrono un soggiorno da sogno per i fortunati villeggianti. Ultimo ma non meno importante, il Ristorante Biagio Pignatta (6), dal nome del primo maggiordomo di Ferdinando I de Medici. Protagonista la cucina tradizionale toscana, preferibilmente a KM zero: di recente realizzazione un orto privato, di circa 5.000 metri quadrati, per l'approvvigionamento di frutta e verdura di stagione. Degno di nota inoltre il prezioso gazebo a vetrate affacciato su un panorama mozzafiato (7). Un'esperienza gourmet non banale, sia per per la cucina d'impronta regionale e di qualità rivisitata con estro, sia per la vista a perdita d'occhio su un territorio "incantato". Difficile restarne indifferenti..

Il calendario degli appuntamenti:

Venerdì 30 settembre apericena in Villa, nelle Cantine Granducali, e spettacolo “L’Eredità dei Medici”.

Domenica 2 ottobre, invece, merenda pomeridiana in Villa per grandi e piccini (con servizio di baby sitting), seguito dallo spettacolo “L’Eredità dei Medici”. Prezzo complessivo: 28 euro. Dopo lo show, inoltre, sarà possibile cenare al ristorante Biagio Pignatta (su prenotazione) con menù di ispirazione medicea. Sconti del 10% per soci Onav – Fisar – Ais – Fis.

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