Si parte. In questo agosto “infernale”, iniziano le danze della villeggiatura (1).
Ma non è tutto oro ciò che luccica… Non solo sogno, infatti, di una meritata e spensierata vacanza in riva al mare ma anche e, purtroppo, stress e ansia da partenza e rientro.
Inquietudine da vacanza? Una contraddizione in termini direte voi. Forse, ma molti, purtroppo, ne sono vittima, e i dati ISTAT lo dimostrano: oltre alla “post vacation blues”, cioè la temuta sindrome del ritorno che colpirebbe più di 6 milioni di italiani con bassi livelli d’umore e irritabilità, bisogna tener conto dei giorni che precedono la partenza, nonché di quelli di “relax” comunque sempre minacciati dallo stress.
Come fare, quindi, per arrivare a quel giorno senza questo inutile "batticuore"? Secondo Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach (2) in Italia: “All’inizio sembra di non poter partire e alla fine sembra di non poter ricominciare. La frenesia della partenza e la tristezza del ritorno sembrano una storia infinita che si ripete ogni estate. La nostra cultura in continua presa diretta, della “neverending connection” non ci aiuta a staccare. I cicli che compongono le attività quotidiane, conditi da pensieri legati agli insuccessi lavorativi o ai fallimenti aziendali, diventano addirittura un incubo con l’approssimarsi di una pausa lavorativa. La vacanza stessa è un ciclo fondamentale della nostra esistenza, aprirlo significa sospendere tutti gli altri cicli in essere e questo procura fortissimo stress. Prima delle vacanze tutto ciò che era sospeso ed in attesa, diventa importante. La preoccupazione di lasciare questioni in sospeso cresce, soprattutto per chi occupa delle posizioni di responsabilità che richiedono una continua reperibilità. Andare in vacanza con le cose a posto, invece, riduce lo stress e restituisce energia”.
Una problematica individuata anche da importanti studi scientifici, come quello pubblicato sulla rivista Tourism Analysis dal dott. John C. Crotts dell’Università di Charlotte e da Anita Zehrer del Management Center di Innsbruck, che ha rivelato come lo stress da vacanza riguardi sia la preparazione del viaggio, sia il viaggio stesso: tra le fonti di disagio maggiori sono stati individuati i viaggi internazionali in aereo accompagnati da bambini.
Un’empasse non da poco che limita e logora uno dei pochi momenti, se non l’unico, cui aneliamo più di ogni altro.
E allora cosa fare?
Sempre la Osnaghi stila un decalogo per una vacanza (3) senza preoccupazione alcuna, dall’inizio alla fine.
Ecco i suoi suggerimenti...
PRIMA DI PARTIRE
1 - Gestisci il senso di urgenza ponendoti 5 domande in grado di facilitare la partenza (scrivi le risposte su un foglio e ti ritroverai l’action plan che ti accompagnerà in vacanza): cosa posso sospendere? Cosa posso delegare ad altri? Cosa devo fare subito? Quello che penso di dovere fare subito, è veramente necessario ora? Posso intavolare una negoziazione?
2 - Fai una lista di quel che farai al ritorno: serve a svuotare il cervello, a dargli un senso di ordine e controllo.
3 - Chiudi ufficialmente tutti i cicli ed apri ufficialmente dentro di te il “file vacanza”: potrebbe essere utile anche un gesto fisico come un’affermazione a voce alta.
DURANTE IL VIAGGIO
4 - Completa i compiti strettamente necessari nei momenti più ideali e al minimo penalizzanti per te e i tuoi cari.
5 - Fai le telefonate da posti comodi. In una stanza fresca con un bel panorama, oppure mentre passeggi in riva al mare in un momento di quiete.
6 - Tieni conto che si presenterà naturalmente un momento in cui il rilassamento farà emergere la depressione. Parliamo della Sindrome Generale di Adattamento che si manifesta attraverso tre fasi: la reazione di allarme mette l’individuo nella miglior condizione di combattimento o fuga, la resistenza o adattamento e infine l’inevitabile esaurimento, che conduce alla depressione dopo il picco di resistenza acuta che si ha prima delle ferie.
RIENTRO AL LAVORO
7 - Se una settimana prima cominci a pensare che devi tornare, cerca di distrarti con qualcosa di piacevole e rimanda l’apertura del ciclo del ritorno.
8 - L’ultimo giorno passa in rassegna le gioie della vacanza: redigi una lista di tutto quel che la vacanza ti ha regalato e ringrazia te stesso e chi ha partecipato con te della gioia.
9 - Se la tristezza continua, pensa a cosa c’è di positivo nella vita di tutti i giorni che ti motiva a viverla e poi concentrati su un fatto piacevole.
10 -Rielabora lo stress utilizzando un facilissimo esercizio che serve ad agevolare la reazione di rielaborazione dello stress: la Riorganizzazione dello Stress Emozionale (R.S.E.) è una tecnica kinesiologia che serve a riorganizzare in modo creativo le risorse del sistema corporeo in relazione ad un fattore stressante, che cesserà di essere tale dopo un numero adeguato di ripetizioni dell’esercizio.
Non resta che partire. O tornare...