Living & Convivi :: 22 feb 2018

Siria: Save the Children, tre manifesti davanti al Palazzo di Vetro per chiedere alle Nazioni Unite di mettere fine agli attacchi e alle violenze

Ề l'iniziativa intrapresa oggi a New York da Save the Children e altre 9 organizzazioni mediche e umanitarie, alcune delle quali impegnate nell'area sotto assedio del Ghouta orientale, che hanno esposto davanti al Palazzo di Vetro tre grandi cartelli ognuno dei quali con un messaggio preciso indirizzato al Consiglio di Sicurezza: "500.000 morti in Siria / E ancora nessun'azione? / Com'è possibile, Consiglio di Sicurezza?" (1).

Oggi il Consiglio di Sicurezza è infatti chiamato a votare una risoluzione che ha come obiettivo quello di mettere fine alle ostilità e all'assedio in zone del paese come il Ghouta orientale, dove da domenica scorsa più di 300 persone sono state uccise dal governo siriano e dalle forze alleate e oltre 20 cliniche mediche sono state colpite dai bombardamenti. La risoluzione impedirebbe inoltre ulteriori attacchi indiscriminati da parte dei gruppi armati di opposizione nella città di Damasco, dove almeno 15 persone hanno perso la vita a partire da domenica.

"La situazione a Ghouta è catastrofica: stanno perdendo la vita così tante persone che non riusciamo più a tenere il conto dei morti. Non ci sono parole per descrivere l'orrore a cui stiamo assistendo. Le famiglie sono rintanate nei seminterrati terrorizzate dagli attacchi aerei e dai bombardamenti" ha spiegato Hamza, un medico della Syrian American Medical Society (SAMS) impegnato nel Ghouta orientale.

Sono cinque le richieste presentate dalla coalizione, in testa alle quali vi è l'interruzione o la cessazione delle violenze in Siria. Fa appello, inoltre, perché sia consentito l'accesso umanitario continuativo, per mezzo di convogli di aiuti delle Nazioni Unite, verso tutte le aree che ne hanno necessità, incluse quelle sotto il controllo dell'opposizione.

La coalizione chiede anche che siano concesse evacuazioni mediche di emergenza per condurre fuori dalle aree assediate i pazienti bisognosi di cure urgenti, con garanzie di sicurezza adeguate e richiama tutti gli attori coinvolti nel conflitto a impegnarsi a ottemperare ai propri obblighi, nel rispetto del diritto internazionale, dando priorità alla protezione dei civili e garantendo la tutela di ospedali e strutture mediche.

Infine la coalizione domanda l'interruzione degli assedi, con maggiore urgenza nell'area Est di Ghouta, la più ampia città siriana sotto assedio: circa 400.000 persone vi vivono sotto assedio dal 2013 e i residenti, oggi, patiscono la fame (2). Molti sono vicini alla morte.

"Ho ricevuto in cura una ventenne che ha pronunciato le sue ultime parole appena 3 ore fa" ha raccontato Hamza. "Era incinta di sette mesi e non siamo riusciti a salvarla. C'è un'enorme carenza di medicine e attrezzature per fornire trattamenti ai pazienti a Ghouta. Nessuna delle persone uccise è un target militare: sono tutti civili".

Fonte: Save the Children

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