Terremoto (1), piaga naturale tristemente diffusa nel nostro paese. La storia, anche recente, c'è lo racconta e ricorda con spaccati di certo non felici. Ma cosa si sta facendo in sostanza per questo flagello che interessa gran parte della penisola? Forse non ancora abbastanza come denuncia, tra l'altro, il deputato senese del PD Luigi Dallai (2), che chiede di completare il "Progetto Carg" (Cartografia geologica) ormai fermo da anni. “Per cercare di limitare i danni provocati dai terremoti possiamo solo fare opere di prevenzione. Per questo dobbiamo munirci di strumenti adeguati. Uno di questi è la cartografia geologica e l'accurata definizione delle zone ad alta pericolosità sismica del nostro Paese di cui, ad oggi, abbiamo solo una copertura parziale" - afferma il deputato nel suo lavoro di richiesta al Governo di trovare le risorse necessarie a completare la mappa. Il Progetto avviato nel 1988 prevede la realizzazione dei 652 fogli geologici e geotematici per la copertura dell’intero territorio nazionale. Du cui, ad oggi, ne è stato realizzato solo il 40%. Il restante 60%, tra l’altro riconducibile alle zone del Centro Italia colpite dai recenti terremoti, è incompiuto.
In questo scenario che dovrebbe, sempre di più e meglio, portarci nella direzione della prevenzione intelligente, oltre che del sostegno alle famiglie, alle imprese e ai lavoratori recentemente colpiti o semplicemente a rischio, qualche novità positiva ci giunge dalla regione Toscana con il "Sisma bonus" un piano di messa in sicurezza del territorio per le zone 1, 2 e 3. Le linee guida, risultato di un ampio studio sui dati del terremoto dell'Aquila e pubblicate dal governo con il decreto dello scorso febbraio, interessano 256 comuni su 276 (esclusa costa e grossetano) tra cui tutta la provincia di Firenze.
Coinvolti non solo gli edifici residenziali, comprese le seconde case ma anche le attività produttive. In quest'ultimo caso i grandi prefabbricati, per esempio, possono subire le eventuali modifiche di messa in sicurezza senza dover interrompere la produzione. 'Interessante il fatto che per la prima volta si preveda un'incentivazione del genere anche su aree a rischio più basso, come le zone 2 e 3' - ha affermato nella recente conferenza stampa, presso la Palazzina Reale di Firenze, Roberto Masini, Presidente dellOrdine degli architetti (3). 'Una strategia organica e strutturale di riduzione progressiva del rischio sismico nelle aree classificate sismiche' - ha continuato Maurizio Ferrini, componente della Commissione Strutture dell'Ordine.
Ma vediamo più da vicino questa "longa manus" preziosa per l'edilizia e soprattutto per la salvaguardia delle persone.
In primis, il piano fornisce regole precise su come valutare il fabbricato e di conseguenza come intervenire. Due i tipi di percorsi di giudizio per godere dei vantaggi di questa nuova iniziativa antisismica: Uno classico e l'altro semplificato. Il primo si applica su tutti gli edifici anche produttivi, il secondo solo su quelli privati in muratura.
E, scusate se è poco, garantisce detrazioni fiscali fino all'85%. In pratica, per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici situati in zona 1, 2 e 3 è possibile detrarre dall'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) o dall'imposta sul reddito delle società (IRES) le spese sostenute dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 (in 5 anni e non in 10). È più si migliora la sicurezza dell'edificio, più si può detrarre. Il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione è pari a 96mila euro. Nei condomini si parte dal 75% per arrivare fino all'85% della spesa (4 - Slide da Conferenza Stampa).
Altro valore aggiunto di questo bonus la possibilità di defalcare anche le spese sostenute per lo studio di valutazione delle classi di rischio dell'edificio.Di più... Anche la fase di monitoraggio e prevenzione rientra nel bonus e si potenzia poi con l'intervento.
Siamo certamente ancora lontani da Paesi come il Giappone, ma la buona strada è individuata, e senza voler essere troppo ottimisti, ricordiamoci che chi inizia è a metà dell'opera.