Rio (1), a “cidade maravilhosa”, è famosa per la bellezza entusiasmante delle sue spiagge e dei suoi morros (alture), come il Pão de Azucar e il Corcovado, per la sua musica – il samba, la bossa nova - sempre evocativa e immortale, ma anche per le sue contraddizioni. Immagini di inferno e paradiso, gioia e violenza, ebbrezza e degrado si alternano nella percezione di ogni visitatore, turista, abitante che sia. Tra le perle inaspettate che Rio riserva c’è la favela (2), non soltanto luogo della violenza e della malavita in genere, ma anche, anzi soprattutto culla e centro di irradiazione della fantasia e della creatività di ogni carioca.
Ed è qui, nel quartiere di Saô Conrado (3), al limite della foresta, dove dalle finestre e dai balconi si può ammirare e ascoltare il gorgoglio di un torrente che scende a valle, si trova un’originalissima guesthouse. L’accogliente dimora (4), gestita da Lidia e Mauro, che si occupano anche della Ong Para Ti (per te), conta dodici semplici camere, con un arredamento di charme (i prezzi per il soggiorno partono da 35 euro a camera al giorno); il valore aggiunto del soggiorno è dato tuttavia dal progetto Favela Para Ti Tour. L’impegno della Ong è quello di fornire sostegno alle popolazioni poverissime che abitano le numerosissime favelas della città, in particolare quella che si trova a breve distanza dalla guesthouse, la Favela Vila Canoas.
Qui si può insomma credere di effettuare una vacanza all’insegna del turismo sostenibile, trasformando il soggiorno in un’esperienza di vita. Gli ospiti possono partecipare a tour guidati nella favela (20 euro a persona), ma soprattutto impegnare parte del loro tempo in attività a sostegno dell’organizzazione, ad esempio giocando con i bimbi per i quali sono stati allestititi aule e laboratori artistici, o utilizzando un pomeriggio per imparare i trucchi della decorazione del corpo degli indios. E il soggiorno è ideale anche per le famiglie con bambini, poiché qualche ora trascorsa con i coetanei che appartengono a una cultura straordinariamente ricca di umanità e purtroppo anche a una condizione socio-economica tanto diversa, non può che arricchire.
Del resto l’ha detto un grande brasiliano, Vinicius de Moraes, che “… la vita è l’arte dell’incontro”; e il contatto e lo scambio di parole, gesti e sorrisi è la più feconda e più preziosa opportunità per l’umanità.