Living & Convivi :: 25 dic 2017

Quando la casa è in terapia...

“Apartment Therapy” come portare salute e benessere ai nostri spazi

Ci sono libri che dovrebbero essere conservati più di altri. Manuali da ritrovare e rivedere ogni volta in cui la vita ci pone di fronte a cambiamenti importanti. Come nel caso specifico della sistemazione, alias, miglioramento, del nostro spazio domestico. Che si tratti dell’ennesimo trasloco o della voglia di dare nuova linfa all’appartamento in cui viviamo da anni, l’aiuto di un professionista per conferire più armonia al nostro habitat, è se non altro auspicabile. Magari di un terapista… Sì, avete capito bene un “terapeuta d’interior” proprio come Maxwell Gilligham-Ryan, che ha messo a punto nel suo manuale "Apartment Therapy", un programma di 8 settimane, una cura vera e propria per “sentire” la propria casa nel profondo, e fare in modo che diventi il posto bello e sano dove ognuno vorrebbe vivere. Intendiamoci, il fruibilissimo testo, edito il Punto d’Incontro, non è una novità, pubblicato infatti nel 2010, è ancora in distribuzione. Un testo “sempre giovane”, semplicemente perché certe cattive abitudini sono proprio dure a morire. Alcuni esempi? L’iper arredamento compulsivo, la prassi di pensare al living come “una pista da bowling”, ammassando mobili e cose contro le pareti, la “sindrome del cinema”, ossia l’intenzione, sempre troppo diffusa, di costruire la zona giorno intorno al televisore, dimenticando il vero significato di questa stanza e cioè l’aggregazione e il piacere della conversazione.

La casa vive, ci parla, deve essere sana, “curata” e coccolata, proprio come facciamo con il nostro corpo affinché si mantenga in buona forma fisica. Per questo motivo è utile far respirare gli ambienti, liberando e armonizzando gli spazi. Gilligham-Ryan ci invita a pensare al luogo dove viviamo come un essere fatto di ossa, respiro, cuore e testa, “spina dorsale”, concept chiave, di tutta la cura per raggiungere la via della “guarigione” domestica. Le ossa sono la struttura fisica della casa. Con il tempo, si usurano facilmente. O il respiro: il modo in cui organizzi i mobili, favorisce o inibisce la respirazione dei tuoi spazi.

Seguono molti altri consigli preziosi come la “zona di transito”, luogo/non luogo dove radunare per un tempo relativamente breve tutto ciò di cui non potremmo fare a meno ma che la nostra casa proprio non digerisce più. E deciderne quindi la sorte in tutta tranquillità, senza ansia o sensi di colpa. O la creazione del "vassoio di stile" per riporre ritagli di giornale, cataloghi o libri, che ci aiutino a creare il nostro mood preferito: l’immagine di una camera in stile shabby, la lampada déco o il pavimento in resina. Tutto può contribuire alla nascita della nostra personale “visione” d’interni. L’autore ci parla poi di equilibrio cromatico, della differenza tra stanze fredde e calde, dell’importanza della pulizia periodica e molto altro… Non mancano, inoltre, esempi pratici, esperienze da lui vissute con i suoi clienti, mostrandoci, come un specchio, che tutti noi abbiamo, almeno una volta, “soffocato” il nostro appartamento con troppi mobili o suppellettili, aspettato a lungo per rinfrescare le pareti o per aggiustare il solito rubinetto rotto. Perché quindi non agire tempestivamente contro i malanni della nostra casa, così come facciamo con i nostri acciacchi? La vita ci risponderà di conseguenza.

Apartment Therapy

Maxwell Gilligham-Ryan

Edito: Il Punto d'Incontro

Pp: 220

Prezzo: 13,90

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