Se Ettore Sottsass sapesse quanto successo oggi riscuote lo specchio Ultra fragola (1), forse non ci crederebbe. Stiamo parlando di uno dei brand cult della storia del design italiano, Poltronova, che in oltre sessant’anni, ha visto i suoi iconici elementi d’arredo creare sensazioni molto diverse, stupire, sorprendere, provocare, far discutere anche i media, fino in tempi più recenti, diventare degli autentici must have scelti e meglio letti anche da un pubblico generalista. Sì, perché, il carattere “sovversivo” e visionario di pezzi come il divano Safari di Archizoom o il sistema di sedute Sofo di Superstudio (2), all’epoca della loro genesi, furono una sorta di divertissement, un esercizio di stile con poco o nullo riscontro con il mercato. Forse i tempi non erano pronti per degli arredi così avant-gard, forse molti dei loro autori che oggi sono dei miti, erano solo agli albori del successo. Di certo, il linguaggio adesso è meglio compreso da un pubblico più vasto. Ed ecco che il divano Superonda (3), disegnato nel 1967 dal gruppo radicale fiorentino Archizoom, primo imbottito privo di scocca, si rivelò una sfida alle convenzioni borghesi, piacendo a un pugno di attori e artisti. “Incompreso” come altri tra quegli iconici pezzi ed oggi, invece, richiesto tra Europa, Asia e Stati Uniti. E che dire dello “specchio degli specchi”? Ultrafragola (1970) di Ettore Sottsass (primo art director dell’azienda), così sensuale e femminile, così “vituperato” da riviste del settore come Abitare (4) che scrisse ”No no questo poi no”. Nell’età presente, vero fenomeno di moda, ultra virale e “instagrammato” per selfie tra il pop e l’onirico. Non male se si pensa che fu uno degli oggetti meno venduti in 40 anni. Fondamentale, a questo scopo, la ricerca di una comunicazione alternativa del prodotto che, pur recuperando l’originale approccio, sappia rinnovarsi con una poetica e un linguaggio adatto ai tempi presenti. Ne ha parlato, nel dettaglio, Donatello D’Angelo, art director del Centro Studi Poltronova (5), in occasione di una giornata per la stampa, proprio nella sede fiorentina del Centro Studi Poltronova per il Design. Se gli esordi furono “troppo avanti” per colmare la “noia” di certe abitazioni allora, chissà, eccessivamente conformiste, oggi è tutta un’altra storia. Merito di un’azienda lungimirante (6 - Da Sx Elisabetta Trincherini, responsabile archivio storico Poltronova e Roberta Meloni CEO e fondatrice del nuovo Centro Studi Poltronova per il Design), coraggiosa e ricca di valori quali l’artigianalità che ancora la contraddistingue. Capace di stare “sul pezzo”, in tutti i sensi. Ambasciatrice di un made in Italy che è istinto, emozione, intuizione, finalmente, senza tempo.
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