Un sorso. Si degusta, per (ri)trovare il volto dell’Italia di bacco. Ecco uno dei terrori certamente tra i più vocati per nettari eccellenti, il Piemonte. L’azienda vitivinicola di cui ci piace parlare, carica di storia alle spalle con etichette di indubbio valore è Montalbera di proprietà della famiglia Morando (1), tenuta che si estende tra i comuni di Castagnole Monferrato, Montemagno e Castiglione Tinella, centodieci ettari coltivati (2) a Ruchè, Barbera, Grignolino, Viognier, Monferrato Nebbiolo, Moscato d’Asti e Chardonnay e Merlot. Al centro da anni, ormai, una filosofia che vede la valorizzazione dell’autoctono Ruchè, del Grignolino d’Asti con vinificazioni sperimentali ed innovative come il “progetto Anfora” e della Barbera d’Asti che interpreta con alte punte qualitative grazie alla propria barricaia costituita da più di 400 unità.
Ma parliamo di vendemmia (3)… Cosa ha riservato il 2022? In Montalbera si è focalizzata su una raccolta di selezionate parcelle di vigneto, quelle in cui le uve hanno indicato un precoce e tuttavia ottimo livello di maturazione. “L’annata 2022 è stata unica in sé per le continue irradiazioni solari dal mese di maggio che non hanno dato sosta alla vigna; poche, se non nulle le piogge, che hanno solo rinfrescato le piante” - ha dichiarato Franco Morando, Direttore Generale di Montalbera - ”Analisi, scelte d’agronomia del futuro, riflessioni, camminate in vigna, sono state le parole d’ordine di un’annata di cotanta difficile interpretazione. Uve sane e belle, non bruciate perché alla fine la natura sa come difendersi e, come il corpo umano, adotta tecniche di protezione”.
Così anche l’enologo Nino Falcone - “Ci troviamo davanti a un'estrazione vino frutto dall'amabile ricordo: il Ruchè più profumato che io abbia mai vinificato. Gradazioni non particolarmente elevate e addomesticate da una situazione meteorologica inaspettata. Sono veramente emozionato e fortunato di essere interprete di un'annata tanto interessante”.
Abbiamo assaporato con sommo piacere il loro bianco (4) “Calypsos Viognier 2021” dal profumo intenso con sentori tipici di frutta fresca (5), sfumature di fiori di campo e petali di rosa. E’ vero, la stagione in corso vira ormai a giornate con temperature in ribasso: torna la voglia di rossi corposi in abbinamento a piatti più tonici ma un calice di vino bianco fresco e sapido è comunque un must ogni qual volta si desideri del pesce al vapore o un antipasto di tartare-carpaccio sempre di pesce. Per non parlare del “evergreen” per eccellenza il sushi-sashimi…
Molto amabile, con una sua spiccata personalità ed eleganza, vale, secondo noi, in ogni momento dell’anno. Da non farsi mai mancare in frigo, nel caso di un aperitivo improvvisato e inaspettato… La gradevolezza di beva è garantita.
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