Nace da un'interessante visione, l'esperienza creativa avviata da American Hardwood Export Council (AHEC) rivolgendosi a quattro tra i più creativi architetti spagnoli che, ascoltando e collaborando con altrettanti talenti di altre discipline, hanno dato vita ad oggetti in grado di soddisfare o concretizzare i sogni di questi “ispiratori”.

Sono così stati formati quattro team - Martha Thorne con Benedetta Tagliabue, Javier Cercas con RCR Arquitectes, Iuan Mari ed Elena Arzak con Izaskun Chinchilla ed infine Juan Luis Arsuaga con Jacob Benbunan - che, attraverso la conoscenza reciproca dei componenti e la loro collaborazione, hanno ideato oggetti in legno rappresentativi dei loro sogni. Tutti realizzati materialmente dal laboratorio di falegnameria “La Navarra” nei pressi di Madrid, lavorando esclusivamente legname di latifoglie americane la cui raccolta non minaccia l'ambiente, come dimostrato da uno studio approfondito in materia.

Ma vediamone nel dettaglio le loro realizzazioni:

- Il primo commissionato da Martha Thorne e progettato da Benedetta Tagliabue, denominato FAMILY OF TABLES (1), una serie di tavolini (tema derivante dal “sogno” di Martha di avere un oggetto, il tavolino appunto, con cui condividere il tempo con gli altri) composta da due modelli: i Nastri ed i Profili. I primi caratterizzati da forme ondulate e sottili davvero accattivanti, mentre il modello dei secondi combina i profili dei volti delle due componenti del team con un risultato divertente ed un po' incantato.

- Poi quello voluto da Javier Cercas e progettato da RCR Arquitectes, denominato CERCAS TERRITORY (2), ispirato dal sogno di "materializzare" in forme la lettura e la scrittura. E' nata una scultura-seduta in legno che, a prima vista, può sembrare un'enorme ostrica aperta con al suo interno l'impronta dell'uomo che la abita. Un oggetto unico, in grado, da solo, di riempire uno spazio.

- Ancora... LIMITING FACTOR (3), richiesto da Juan Luis Arsuaga e progettato da Jacob Benbunan. L'iidea? un oggetto in grado di garantire tutti i requisiti per poter trascorrere alcuni giorni in montagna. E godere della natura. Insomma un “rifugio abitabile”, o meglio, una cabina (4) composta da una serie di moduli a ventaglio in tulipier che, snodandosi, creano una cover che concretizza il sogno del paleoantropologo.

- Infine, A WINDOW TO THE ARZAK UNIVERSE, per Iuan Mari (5) ed Elena Arzak. L'intento di Izaskun Chinchilla (6 - Prima da Sx) è quello di realizzare il sogno del padre e di sua figlia e del loro desiderio di usufruire, mentre creano piatti divertenti, sperimentali ed innovativi, di utensili che siano sempre a portata di mano, da afferrare in un attimo. E' nata una “nube” di strumenti posizionati intorno a una “finestra”, che mettesse in correlazione il cuoco con il commensale, così che il primo potesse guardare il secondo e questo, a sua volta, gustasse il cibo sul tavolo dove vengono preparati i piatti.

Insomma, un accattivante e coinvolgente esperimento volto a divulgare l'uso consapevole e sostenibile del territorio e della natura. Così il legno di alcune latifoglie americane poco conosciute (come il rovere americano rosso, il tulipier americano, il noce americano e l'American gum) che rappresenta una risorsa in espansione e la cui raccolta non è di minaccia per la biodiversità e per la capacità di stoccaggio della CO2 delle foreste. La ricerca ha infatti dimostrato che sono necessari solo 30 secondi per rigenerare i tronchi di latifoglia di 5 metri cubi utili per realizzare questi “sogni”. Inoltre questo legname è a “vita lunga” e pertanto i prodotti che ne derivano, non essendo di facile deperimento, aiutano a mantenere il CO2 fuori dell'atmosfera, completando lo stoccaggio del carbonio nella foresta.

In conclusione un progetto bello e... sano.