"Nel mondo della mixology, ogni drink è un'opportunità per raccontare una storia, un'esperienza che va oltre il semplice gusto. La chiave per fondere l'arte della tradizione con l'innovazione, è ascoltare i cambiamenti sociali e culturali che ci circondano. Il mio lavoro, come il mio libro, nasce da questo desiderio: quello di portare un contributo duraturo alla cultura del cocktail, creando esperienze che siano sempre uniche e memorabili." – A dichiararlo Mattia Pastori, mixologist di riferimento e autore de Il Figlio del Bar, recentemente pubblicato da Tecniche Nuove.
Un mix di originalità e classici intramontabili questo è ciò che bisogna aspettarsi dal nuovo anno entrante. E Pastori lo sa molto bene, o meglio ne legge già i segnali, anticipando le direzioni che la miscelazione prenderà nel 2025. Fondatore di Nonsolococktails, la prima agenzia italiana di servizi beverage integrati, il noto bartender ha trasformato la sua passione in un punto di riferimento per professionisti e appassionati, ridefinendo le frontiere della miscelazione. "In un momento in cui la mixology è evoluzione ed è importante prendere consapevolezza di questa arte per tracciarne nuove direzioni, ho pensato fosse importante esplorare il passato, il presente e il futuro del beverage, offrendo gli strumenti per comprendere le trasformazioni in corso."
Pastori seleziona 40 ricette, che spaziano dai cocktail classici ai signature, e illustra come la creatività e l’attenzione ai dettagli possano trasformare ogni drink in un’esperienza unica. Nel suo libro condivide così un autentico viaggio che anticipa le tecniche e le innovazioni destinate a definire il mondo della mixology, alcune delle quali saranno protagoniste dei trend 2025 del settore.
Ingredienti locali e recupero urbano: la mixology che celebra il territorio
Nel 2025, la mixology si evolverà con un focus su ingredienti freschi, stagionali e locali, privilegiando la sostenibilità ambientale e il recupero delle risorse del territorio. I bartender riscopriranno erbe selvatiche, varietà autoctone e prodotti tipici, creando esperienze che celebrano la biodiversità e il patrimonio culturale locale. Al contempo, ci sarà una crescente attenzione al recupero di spazi urbani e locali storici, trasformati in nuovi luoghi di incontro e comunità, dove il cocktail diventa un mezzo per rivitalizzare la zona e connettere le persone al territorio, rendendo ogni drink non solo un piacere, ma anche un atto di responsabilità e appartenenza.
Savoury: cocktail audaci dai sapori salati
I cocktail stanno abbracciando profili di gusto più sapidi, andando oltre le tradizionali note dolci e acide. L'uso crescente di ingredienti come brodi, parmigiano e salse salate (soia, miso) e distillati salati, come gin arricchiti con acqua di mare o erbe come la salicornia, sta dando vita a drink che sfidano le aspettative.
Multiconcept Bar: vivere più esperienze in un solo locale
I bar stanno evolvendo in spazi multifunzionali, dove diverse esperienze si intrecciano per soddisfare le esigenze di una clientela variegata. Proprio come le discoteche di una volta, che offrivano sale con generi musicali differenti, oggi questi locali sono veri e propri hub di socialità, formazione e innovazione.
Alcuni tra i bar presenti nella 50 Best Bars sono esempi emblematici di questa trasformazione: Handshake Speakeasy, con la sua scuola-community per bartender, e Bar Leone, che integra cocktail, caffè e piatti gourmet per un’offerta continuativa, mostrano questa evoluzione.
Mexico: la cultura messicana nella mixology
Il Messico sta conquistando la scena globale non solo con i suoi distillati iconici come tequila e mezcal, ma anche attraverso i cocktail tradizionali, tra cui Paloma e Margarita, che stanno vivendo una vera e propria esplosione di popolarità. Un esempio? Il Breakfast Margarita, signature firmato Mattia Pastori incluso nel suo libro Il Figlio del Bar, un drink sensoriale dove le note dolci della mandorla abbracciano quelle della marmellata, bilanciando l’iniziale croccantezza amara del crusta di caffè e mandorle.
L'ascesa del 50/50: semplicità e bilanciamento perfetto
I 50/50, nati come semplici shot a New York per opera del bartender Damon Boelte, diventano una vera e propria categoria simbolo di semplicità ed equilibrio. L’unione in parti uguali di un amaro e un distillato o liquore ad alta gradazione alcolica, offrirà nuove possibilità di sperimentazione sia per i professionisti che per gli appassionati.
Il ritorno dei grandi classici: un viaggio nel passato
I grandi classici tornano in auge, riportando l'attenzione su drink che hanno fatto la storia della mixology. Dai Daiquiri ai Long island, rivisitati in chiave moderna e personalizzata, le drink list vedranno un ritorno alle origini, un revival sostenuto dall'influenza di classifiche internazionali e autorevoli.