Living & Convivi :: 19 mag 2016

51 biennale d'architettura

il mondo è qui

La Gran Dama dei Dogi, Venezia (1), città più visitata al mondo, non è solo teatro di bellezze paesaggistiche ma anche polo culturale di fama internazionale per le Biennali d'Arte e d'Architettura.

Quest'anno, è in scena la Mostra internazionale d'architettura dal titolo REPORTING FROM THE FRONT alla sua 15 edizione e aperta al pubblico, fino a domenica 27 novembre, ai Giardini e all’Arsenale.

63 i Paesi presenti negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. 4 le new entry: Filippine, Nigeria, Seychelles e Yemen.

Un momento cruciale per fare il punto sullo stato dell'arte dell'universo architettonico, perché come afferma il curatore della Mostra, Alejandro Aravena - "Siamo convinti che l’avanzamento dell’architettura non sia un obiettivo in sé, ma un mezzo per migliorare la qualità di vita delle persone".

Di certo, tante le emozioni e soprattutto gli spunti di riflessione durante la "scoperta" della manifestazione più importante del capoluogo veneto.

Il Padiglione Italia, per esempio, alle Tese delle Vergini in Arsenale, affidato al team curatoriale TAMassociati e dal titolo "TAKING CARE, Progettare per il bene comune” (2), promuove la valenza di un'architettura intelligente, condivisa e al servizio della comunità. Un concetto fondamentale come ben lo sottolinea Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dichiarando che: “Le periferie sono la vera sfida del XXI secolo, luoghi in cui vive, lavora e sogna la grande maggioranza degli abitanti delle nostre città. Organizzare questi spazi, connetterli ai grandi flussi metropolitani rispettandone le identità, restituire loro bellezza e armonia è il grande ruolo che gioca l’architettura in questo contesto”.

Un architettura "multirazziale" e socialmente impegnata, che sappia cogliere i germi di un mondo che verrà. Meglio se immaginando un futuro migliore. Questo il concept di TAKING CARE, che non risparmia neppure l'allestimento rigorosamente all’insegna del ‘low-cost’, della riduzione del superfluo e dell'ottimizzazione di costi, efficienza e riuso.

Dal sud al nord... Si farà di certo ricordare il Padiglione dei Paesi Nordici (intherapy.arkdes.se), dal titolo "In Therapy: Nordic" (3), dove Finlandia, Norvegia e Svezia al centro della ribalta e ‘in terapia’, illuminano da un punto di vista psicanalitico ciò che viene comunemente percepito come architettura scandinava contemporanea (4).

L’architettura - che non inizia mai da una tabula rasa - si basa sull’esistente e sul futuro. "In Therapy" presenterà e proporrà tre semplici domande: Cosa è stato fatto? Cosa viene fatto adesso? Cosa ci aspetta?

Tutti i progetti verranno presentati affinché i visitatori possano liberamente esplorare una “istantanea fisica” degli ultimi nove anni (2008–2016) dell’architettura scandinava contemporanea. La panoramica verrà inoltre affiancata da una raccolta di riflessioni filmate, che mostreranno le connessioni e i conflitti tra l’architettura e la società scandinava in senso generale. Secondo il parere di David Basulto (5), curatore del padiglione dei Paesi del Nord - “Sebbene possa superficialmente sembrare che Finlandia, Norvegia e Svezia siano al vertice della piramide, ciascuno di questi paesi, comunque, affronta sfide difficili e distinte".

Dopo l'Expo milanese, un'altra occasione eccellente e affascinante per avere il mondo in "casa": da non perdere.

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