Ognuno è ciò da cui proviene: forse non sempre o forse non totalmente, ma certamente le proprie radici familiari ed esistenziali sono immanenti in noi e difficilmente possiamo respingerle o dimenticarle. Poche righe per inquadrare un libro di grande impatto emozionale, e anche storico, appena distribuito. Il romanzo, “Aida e Umberto” (Le Lettere, Firenze 2021), in realtà anche un pò diario, un pò confessione intima, accompagna il lettore indietro nel tempo (1), in una Toscana di quasi ottant'anni fa come ben si intuisce, da subito, dalla bellissima copertina (2) che immortala i protagonisti - in una foto rivisitata a colori - da sola sufficiente per un acquisto d’impulso in libreria. Aida e Umberto, felici durante il loro viaggio di nozze del 1941, lei splendida nel suo outfit rosso, leggero. Lui fascinoso, sciolto, con quel non so ché di dandy che lo fa sembrare un attore americano. Ivanna Rosi, l’autrice, è la figlia della giovane coppia. Ed ecco dalla prima pagina, un viaggio a momenti immersivo, in quella che è una vera e propria saga familiare (3), non scevra da analisi introspettive, in un passato recente che l’autrice ripercorre in una tavolozza ove il ricordo dei luoghi si mescola al vissuto di quel “lessico familiare” tanto caro ad una certa letteratura fino ai primi del novecento, poi in gran parte negletta e dimenticata, se non totalmente sepolta.
Riaffiorano, da troppo tempo congelati, drammi, passioni, verità nascoste, sentimenti celati, a ricostruire un “film” che scorre fluido, nostalgico con al centro la bella storia d’amore di Aida e Umberto, nel piccolo mondo di Vescovado di Murlo (Siena), sotto l’occhio inquisitore dei gerarchi locali, alla vigilia della guerra. Sì, perché il periodo storico di fondo è quello degli anni per nulla semplici che vanno dalla fine della seconda guerra mondiale fino alla ripresa post bellica. E, più in là, allo scenario della contestazione giovanile a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Ecco che, Ivanna Rosi getta uno sguardo retrospettivo benevolo e affettuoso per riportare alla luce, riaccreditare il tesoro dimenticato o equivocato, dell’amore ricevuto, la giovinezza e la bellezza di Aida, la complessità malinconica di Umberto e così con altri personaggi che vivono nel racconto, rendendolo un affresco intenso, struggente, vero.
Per questo o meglio anche per questo, ci piace il ricordo familiare nella veste del contrappunto, tra memorie in “virgolettato” e ripensamenti col “senno del poi” il tutto mescolato alla poesia di un’Italia che non c’è più, anche se fino a pochi decenni or sono era ben viva ed ancora presente.
Un volume che appagherà chi desidera rivivere quel periodo tra i ricordi forse oggi dimenticati e pronti a riemergere dalle vicende biografiche qui narrate.
AIDA E UMBERTO
Ivanna Rosi
Le Lettere
Pag. 240
Prezzo 16 euro