Provate a immaginare… un giardino delle meraviglie, come quello di Alice, dove alle bellezze della natura, soprattutto spontanea, poco “manipolata” dall’uomo, si mescola alla creatività dal piglio favolistico, tra istallazioni ironiche e specchi d’acqua, nonché rarità, anche buffe, di ogni tipo. Esiste, “A Garden with a view” ed è, udite udite, a due passi dal centro di Firenze. Ebbene, accomodatevi su una romantica seduta in ferro battuto e godetevi una… buona e “salvifica” tazza di tè. Non una qualunque, ça va sans dire, ma del prestigioso brand La via del tè (1).
E proprio il tema affascinante dei “Giardini nascosti”, poco conosciuti, visibili solo in rare occasioni, ha ispirato la Maison per la nuova linea di 6 miscele di tè, tutte accomunate da un “respiro” lento, rilassante tra fiori, colori e olezzi inebrianti.
“Siamo partiti dalla location originale del romanzo dell’anglo-americana Frances Hodgson Burnett, Il giardino segreto (The Secret Garden), uno spazio verde sotto le rovine del castello di Helmsley, nel cuore dello Yorkshire” - ha raccontato Regina Carrai (2) durante la presentazione della gamma. E’ nato così “Giardino oltre le mura” (3), una miscela di tè nero dai toni di bergamotto e frutti rossi. Fioriture che variano dai nasturzi alle rose rampicanti, passando dalle rose antiche, qualche peonie e tante erbe aromatiche. “Mi sono ispirata ai colori dei fiori del giardino e poi ho preso spunto dal libro, inserendo nel mix, una miscela indiana adatta al pomeriggio e petali di rosa” - ha continuato Anna Carrai.
“Oasi nel blu”, miscela di tè verdi al profumo di mandarino e menta (4), è la seconda della collezione e narra il Marocco, in particolare il giardino Majorelle a Marrakech, per molto tempo “buen retiro” di Yves Saint Laurent. Ricchissimo di piante esotiche e cactus enormi, è pervaso dal colore blu intenso e Anna ha studiato una combinazione consona all’atmosfera di questo raro giardino, partendo dal tè verde per la tinta dei cactus, il blu del fiordaliso e, per il giallo, altra tonalità tipica, ha aggiunto petali di girasole. Ha inoltre rivisitato il classico tè alla marocchina, con un supplemento di mandarino smorzato dal lime.
Il sud del Giappone è il protagonista del terzo tè e il Kawachi Fuji Garden lo stimolo per Anna. Il giardino apre solo durante la fioritura del glicine con lo scenografico Tunnel of Love, un percorso di 22 specie di glicine di vario colore. Da qui, il nome della miscela “Sentiero degli innamorati” con un bland di tè verde diversi. Fiori malva, rosa gialla, calendula bianca, per i colori, l’aroma con la ciliegia e lo yuzu agrume che ben smorza la dolcezza del frutto estivo.
"Lago delle ninfee", una miscela di tè nero morbida ed equilibrata dal profumo dolce di fragolina di bosco e pesca matura, a lungo persistente in bocca, si ispira invece a un gioiello botanico dei cugini d’Oltralpe, il giardino di Giverny, in Normandia, di Monet. “Ci siamo focalizzati su ciò che fu l’ossessione della vita del pittore e cioè le ninfee”. Monet amava la cucina e il tè, ragion per cui una varietà dello Sri Lanka, molto consumata all’epoca, è stata scelta per la miscela. C’è poi l’aggiunta di fiori che ricordano le tonalità delle ninfee. Erika rosa, petali di fiordaliso rosso e dei boccioli di rosa moscata. Nel giardino ci sono anche tanti alberi da frutto, altro pretesto aromatico presente nel tè.
Rientro in Italia con una proposta che è la quintessenza dell’eleganza e gradevolezza al palato, “Isola Bella” (5), oasi verde terrazzata, sul Lago Maggiore. La miscela è un armonico accostamento di tè verdi con fiori al profumo intenso e vivace di limone ed arancio. E ancora, pompelmo e varietà di petali di rosa per celebrare la specie Gallica del luogo. E Infine, il fiordaliso bianco che richiama i “padroni” indiscussi di questo paradiso, i pavoni bianchi.
“Sguardo sulla città”, una suggestione soave di tè verdi e petali di fiori, al profumo di fico, limone e uva, e il gelsomino. L’impulso arriva dal Giardino dell’Iris che domina Firenze, uno dei luoghi cult della città. “I fiori sono una varietà di Giaggiolo ibrido, e inoltre zaffiro rosa, fiori di malva, petali di rosa etc.” - ha sempre sottolineato Anna.
E infine il packaging. Che dire... piccoli quadri botanici che vi sfido a a gettare via una volta consumata la miscela (6). Bellissima la boîte esterna in cartone che si presta, perché no, a un riciclo "d’autore". Magari per riporre il fiocco in seta floreale.
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