“Vino tra salute, eros e trascendenza”: una filosofia di vita, una provocazione, un invito all’edonismo? Niente di tutto questo, o meglio, un po’ di tutto questo nel convegno medico scientifico così intitolato, organizzato dall’azienda vinicola Ruffino insieme alla Società Italiana di Andrologia e Unione Italiana Vini e che si è svolto nella serata di venerdì 2 dicembre, nella tenuta Ruffino di Poggio Casciano in provincia di Firenze. Durante il convegno si è discusso sull’arte del gusto e della convivialità lasciataci in eredità della civiltà etrusca e poi greco-romana. E quindi di quali siano i benefici alla salute delle persone – compresi quelli sessuali - derivati da un consumo responsabile di vino (1). Inserito in una corretta alimentazione mediterranea, e mai in eccesso, il vino, in assenza di gravi patologie per le quali è assolutamente sconsigliato il consumo di bevande alcoliche, interagisce positivamente per il regresso di alcune patologie, per la prevenzione di altre e per l’agevolazione di alcuni meccanismi chimico-fisici propedeutici a uno stato di benessere.
Per una azienda come Ruffino che vive di produzione e commercializzazione di vino, è fondamentale educare e promuovere un consumo dei prodotti intelligente, sostiene Sartor, amministratore delegato dell’azienda. Al vino, infatti, occorre accostarsi con la testa, lieti del grande piacere organolettico, edonistico e intellettuale che una bevanda millenaria, simbolo di civiltà, sa regalarci.
Instancabile promotore del convegno, preparato con cura da oltre un anno, è stato Nicola Mondaini, consigliere nazionale della SIA, Società Italiana di Andrologia, che ha sottolineato come, secondo studi recenti, alcune antocianine della buccia dell’uva determinerebbero una autofagia da parte del tumore della prostata, confermando altri studi che già orientavano verso un effetto benefico di protezione del vino rosso su questa forma tumorale.
Il convegno non ha fatto che confermare l’impegno di UIV sui temi dell’istruzione e dell’educazione verso corretti modelli di consumo, per l’orgoglio del presidente Antonio Rallo. Perché, soltanto gestendo con coscienza le tematiche del consumo responsabile e sottolineandone gli effetti positivi su diversi aspetti della salute è possibile contrastare la demonizzazione del vino. Serve insomma una strategia attiva di informazione ed educazione del consumatore.
E allora quale altro argomento può essere più efficace: il “buon consumo fa bene al buon vino e alla salute". E giova, anche, all’amore (2).