Visioni da bere :: 23 dic 2020

Il Chianti che incanta - I vini di Poggio Torselli

Già l'etichetta è un piccolo capolavoro di eleganza: una nuvola di foglie stilizzate di vite di un magnifico rosso porpora. Un assaggio, se pur con gli occhi, della promessa di un vino simbolo della regione toscana (1). Se poi si va oltre, gratificando il palato, l'apprezzamento è immediato. Il nettare in questione è un Chianti Classico, la maison che lo produce è Poggio Torselli, realtà di charme per turisti in cerca di emozioni autentiche e raffinate (2 - 3) nel Chianti fiorentino, ma sopratutto gioiello enologico con un totale di 24 ettari vitati lavorati secondo l'agricoltura biodinamica, di cui la maggioranza a Sangiovese e una piccola parte di uve bianche divisa tra chardonnay, sauvignon e traminer aromatico.

Ma torniamo a parlare del loro Chianti (4) figlio di una vendemmia esclusivamente manuale (come d'altronde anche tutti gli altri "fratelli" di Bacco della tenuta...), la cui uva Sangiovese viene riposta in piccole cassette e immediatamente trasferita in cantina per la pigiatura...

Rosso rubino accesso, ricco di note vivaci e intensi riflessi, il suo colore. Al naso, complesso e delicato al contempo, domina il frutto tipico del Sangiovese con note di marasca, mora, ciliegia e sottobosco. Sorseggiarlo è un vero piacere, già in entrata è morbido, rotondo e avvolgente... I tannini se pur decisi, addolciscono la beva per nulla banale, regalando armonia ed equilibrio a questo nettare di indubbio spessore. Non manca un velo di freschezza conferita da un sapiente accenno acido. Vino versatile, l'accordo a tavola risulta particolarmente vincente con carni rosse e bianche: con del cinghiale in umido o della tajine di agnello. E' un vino che sa parlare alle cucine del mondo tra cui la cinese e la giapponese ma da provare altresì con i piatti della gastronomia indiana come le polpettine fritte appena speziate (Punjabi Tikki).

Per chiudere, un accenno ai numeri e sopratutto alle altre etichette del podere chiantigiano. L’annata 2019 ha prodotto un totale di circa 50.000 bottiglie, divise in tre IGT Toscana e tre Chianti Classico (5 - 6). Per quanto riguarda gli IGT, questi sono Bizzarria rosso, Sangiovese in purezza, Bizzarria rosato, da uve 100% pugnitello, e Bizzarria bianco, il blend “Supertuscan bianco” della trinità chardonnay, sauvignon e traminer aromatico. I tre Chianti Classico DOCG da uve Sangiovese sono il Classico, la Riserva e la Gran Selezione, rispettivamente affinati per 12, 24 e 30 mesi come previsto da disciplinare. Per il Classico e la Gran Selezione sono state scelte botti di rovere di Slavonia di 1.500 litri, mentre la Riserva è affinato in botti di rovere francese di dimensione variabile tra i 225 e i 1.500 litri.

 

Altre info:

 

Ron Millonario

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