Premi come se piovesse. Stiamo parlando del Gin Goccia (1 - 2), il london Dry made in Italy, frutto della creatività di 4 amici brianzoli (3 - Da Sx Vittorio Somaschi, Roberto Riva, Davide Frigerio e Sabino Citera) con la passione del buon bere che, a poca distanza dal suo lancio avvenuto l'anno scorso, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali. Tra questi, il “gin italiano dell’anno” all’Asian International Spirits Competition ad Hong Kong (2019) e la medaglia d’argento per la propria categoria nel 2020 all'Annual Berlin International Spirits Competition. Scusate se è poco... E dopo averlo degustato, sia puro, sia sfumato con dei gamberi su una crema di cetrioli e mela verde, ho compreso il perché di tanta gloria. Elegantissimo al palato, morbido dove lo straordinario mix di erbe coltivate e raccolte a mano che lo compongono - ginepro, mirto, rosmarino, salvia, melissa e timo limonato - insieme alla mela valtellinese “Red Delicious” e il limone di Amalfi disidratato ne fanno uno spirit perfetto per ginlover (e non solo...). Un sapore garbatamente ruffiano, amabile, che sfida, conquista. Interessanti le "sensazioni" erbacee e balsamiche, persistenti nel lungo finale. "Goccia dopo goccia" si svela l'essenza delle materie prime, tutte rigorosamente italiane e trattate dai produttori il meno possibile, che sprigionano sentori al naso in cui l’aroma del limone ben si compensa con il profumo della mela arrostita. La distillazione avviene con metodo London Dry, le botaniche, cioè, vengono distillate assieme in alambicco.
Versatile, Gin goccia, proprio per le sue qualità organolettiche particolari, si può gustare liscio, come ingrediente per i classici cocktail (4) o in suggestioni gastronomiche ricercate come con il tonno rosso marinato con cipolla candita, more e lamponi by Davide Frigerio (5).
Un distillato accattivante che consigliamo. Anche per le signore.
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