Living & Convivi :: 7 apr 2017

Fuori Salone di Milano

l'installazione con il legno di latifoglie per essere più responsabili

Nel vasto scenario della Design week milanese, in corso in questi giorni, sbocciano un po’ ovunque installazioni spesso di forte impatto emotivo. Tra queste, degna di nota “Too Good to Waste” progetto interattivo dell’architetto Benedetta Tagliabue (1 - Prima da Sx), direttrice dello studio di architettura internazionale Miralles Tagliabue EMBT.

Realizzato da Benchmark Furniture e visibile negli spazi dell’Università Statale fino al 15 aprile 2017 (2), l’originale installazione, interamente in legno, è composta da quattro pezzi singoli e unici, avvolti attorno al colonnato di ingresso all'Aula Magna (3), che si trasformano al tocco dei visitatori rivelando pezzi nascosti di mobili pregiati. Il concept di “Too Good to Waste” vuole mettere in discussione la validità del rapporto attuale tra il consumo del legno e le tendenze di moda.

Contrariamente alla percezione comune, infatti, non tutte le foreste stanno scomparendo. La vasta foresta di latifoglie americane, per esempio, è una risorsa in rapida espansione e il suo volume è più che raddoppiato negli ultimi 50 anni. Tuttavia, a causa di tendenze di moda e colori, la domanda è troppo spesso focalizzata su alcune specie, mentre molte altre sono poco utilizzate e lasciate nella foresta, un'occasione persa per il design e per lo stoccaggio di carbonio.

Too Good to Waste” è un invito a riflettere sull’uso responsabile di queste foreste e a scoprire le specie e le qualità dei legni di latifoglia americani che normalmente non troviamo nelle case o nei negozi di arredo europei, ma che necessitano di essere considerati se vogliamo contribuire a un uso equilibrato e sostenibile della foresta. “L’imperfezione può rendere un pezzo bello e unico. Si può lavorare con materiali considerati imperfetti con competenza, intelligenza e curiosità, trasformandoli in qualcosa di amato” - dichiara la Tagliabue. L’installazione mostra la trasformazione del legno di latifoglia dalla sua forma più grezza a un materiale più raffinato di ebanisteria, esprimendo come i mobili in definitiva provengono dalla foresta.

“Abbiamo impiegato delle specie poco utilizzate per dimostrare quanto siano belle, versatili e utili agli artigiani. Noi, da ebanisti rigorosi, siamo sempre stati molto esigenti nell’utilizzo dei pezzi migliori e ciò significa anche variare, se bisogna passare a un modo di vivere più sostenibile. Noi ora utilizziamo nodi, alburno e tutte quelle caratteristiche che fino a 10 anni fa erano impensabili da utilizzare nei mobili di fascia alta. Così eccoci qui a mostrare le qualità del legno di latifoglie americano, che non è spesso usato, e usiamo l’espressione Hey, è meraviglioso, guarda, è too good to waste!” - afferma Sean Suttcliffe, co-fondatore di Benchmark.

Questo progetto non è solo una celebrazione di tutte le specie e classi di legno di latifoglia (4) che la foresta produce naturalmente e rigenera, ma anche un invito a scoprire, toccare con mano e abitare il “pezzo”, a interagire e giocare con lui, esplorando i suoi diversi componenti, spingendo, tirando, girando e scoprendo nuove configurazioni.

CREDITS DELL'INSTALLAZIONE

Progetto: architetto Benedetta Tagliabue

Committente: American Hardwood Export Council

Realizzazione: Benchmark

Fotografo: Jon Cardwell

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