Rossi espressivi e bianchi magnifici. La terra in questione è il Friuli Venezia Giulia dove non sono poche le eccellenze enologiche che hanno reso grande questa parte d'Italia. E, proprio nel cuore dei Colli Orientali, non si può non parlare della Monviert, azienda agricola di Spessa di Cividale (UD), a ridosso del confine con la Slovenia, che del cammino della qualità ha fatto, da sempre, un punto fermo della sua policy. Così come della collezione di Bacco massima espressione del territorio, con una forte presenza di autoctoni (Schioppettino, Refosco dal Peduncolo Rosso, Picolit, Friulano, Ribolla Gialla) che ben si esprime nella linea di selezione della maison friulana (1). Ma anche il rinomato vitigno internazionale Sauvignon perfetto nella zona di coltivazione che lo ospita. Perle della produzione Monviert sono il nobile e raro Picolit e il raffinato Friulano per i bianchi, così come lo Schioppettino, vitigno a bacca rossa di indubbio pregio che in passato ha rischiato l’estinzione. Vigneti disposti nelle zone più vocate, controllo delle produzioni per pianta, vinificazioni in ambienti idonei, affinamenti controllati in fusti di rovere di Slavonia e di rovere francese: sono solo alcuni passi del percorso di “nascita” dello Schioppettino (2).
Ma vediamolo questo vino elegante che la Redazione ha avuto il piacere di degustare...
Il viaggio sensoriale (3) rivela al naso un evidente sentore di frutti rossi freschi tra cui ribes rosso, ciliegia, prugna fresca, lampone e more, accompagnato da note piacevolmente speziate dove spiccano cannella e vaniglia.
In bocca racconta uno stile netto e morbido al contempo, con una buona struttura senza stancare il palato con tannini troppo spigolosi, al contrario setosi per una bevibilità molto piacevole. Tartare di lepre, ravioli di selvaggina burro e salvia, questi alcuni degli abbinamenti dello Schioppettino con selvaggina di nobile piuma ma è ottimo anche con del salmone o dell'anguilla al forno (ideale per il Cenone). Per valorizzarne la fresca gradevolezza, la scelta è certamente ampia.
Tra i bianchi abbiamo apprezzato il Friulano 2018, vitigno di riferimento della produzione di punta della regione (4). Colore giallo oro, fragrante e di facile beva, all'olfatto camomilla, ananas maturo, fiori di tiglio, miele di millefiori, albicocca fresca, timo e mandorla amara. Di gusto pieno, sapido e persistente, di grande pulizia organolettica e corrispondenza naso-bocca. Da provare con un plateau di ostriche.