Living & Convivi :: 2 mar 2023

Firenze, Palazzo Strozzi: Reaching for the Stars

Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye

“E’ l’inizio di un viaggio intergalattico, 30 anni alla scoperta delle stelle dell’arte, un percorso che facciamo in compagnia di un’astronauta speciale, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo presidente dell’omonima Fondazione”. Queste le parole di Arturo Galansino, Direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, in apertura della nuova e imponente mostra “Reaching for the Stars. Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye”, che celebra le stelle dell’arte di oggi attraverso oltre 70 opere (1) dei più importanti artisti contemporanei italiani e internazionali, tra cui Maurizio Cattelan, Cindy Sherman, Damien Hirst, Lara Favaretto, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere, Sarah Lucas, Lynette Yiadom-Boakye (2 Patrizia Sandretto - 3).

“È per me un onore e una grande emozione poter rivedere le ‘stelle’ della collezione esposte nelle splendide sale della Fondazione Palazzo Strozzi. Festeggiare i trent’anni della mia pratica collezionistica all’interno di questo palazzo, capolavoro dell’architettura rinascimentale” - ha dichiarato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. Una collezione che testimonia un grande lavoro di mecenatismo e di commissioni per dare ai nuovi talenti la possibilità di affermarsi. Reaching for the Stars esplora le principali ricerche artistiche degli ultimi decenni attraverso una costellazione di opere esposte (4) in tutti gli spazi di Palazzo Strozzi, dal Piano Nobile alla Strozzina, con una speciale nuova installazione per il cortile rinascimentale (5), trattando tematiche sensibili contemporanee (ambiente, diseguaglianze di genere, violenza etc.) e altre più formali.

Nella mostra sono presenti, ad esempio, opere fondamentali come 1000 Names (1983) di Anish Kapoor o Love Is Great (1994) di Damien Hirst, insieme a un’ampia selezione di lavori di Maurizio Cattelan, artista centrale per un’esplorazione dell’arte italiana tra anni Novanta e Duemila, insieme, tra gli altri, a Paola Pivi o Lara Favaretto. In parallelo si snodano sezioni tematiche come quella dominata dalla celebre serie Untitled Film Still (1978-1980) di Cindy Sherman che propone una riflessione sociale e politica sul tema dell’identità in rapporto a opere di Shirin Neshat, la serigrafia Untitled (Not ugly enough) (1997) di Barbara Kruger o la scultura in materiali organici Self- Portrait (1993) di Pawel Althamer. L’indagine sulla scultura si amplia nei grandi lavori di Andra Ursuţa, Adrián Villar Rojas, Berlinde De Bruyckere, Mark Manders, le cui pratiche investigano il corpo e la figura tra decostruzione e ricomposizione. A questa fa eco la perlustrazione della ricerca pittorica attraverso dipinti di artisti come Lynette Yiadom-Boakye, Sanya Kantarovsky, Michael Armitage, Cecily Brown, Avery Singer, testimoniando la perdurante vitalità di questo medium, tra figurazione e astrazione, soprattutto nelle generazioni più giovani. Completa il percorso un’ampia sezione dedicata alla Video arte con opere manifesto di artisti quali William Kentridge, presente con History of Main Complaint (1996), Douglas Gordon e Philippe Parreno, con la celebre videoinstallazione Zidane. A 21st Century Portrait (2005) e Ragnar Kjartansson con The End – Rocky Mountains (2009).

Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, l’esposizione (6) si pone come celebrazione dei trent’anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, una delle più famose e prestigiose raccolte d’arte contemporanea a livello internazionale, restituendone in modo aperto la varietà, l’evoluzione e il suo essere costantemente in progress. Il progetto a Palazzo Strozzi nasce infatti nella volontà di creare una piattaforma di sperimentazione e partecipazione in cui si uniscono l’esposizione di opere della collezione, nuove produzioni create per la mostra, oltre a un ampio programma di attività e progetti con gli artisti protagonisti di talk e workshop, e a numerose attività per coinvolgere il pubblico.

 

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