Grazie America, è proprio il caso di dirlo sì, perché da qualche giorno la magnifica reggia di Palazzo Pitti offre ai visitatori sorprese inedite di straordinaria bellezza e valore. Stiamo parlando della Sala di Bona (1), ampio spazio confinante con la Sala Bianca del Palazzo. Decorata da un suggestivo ciclo pittorico di ben 540mq, progettato dal tardo manierista Bernardino Poccetti (1548-1612), è stata oggetto di un complesso restauro realizzato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. L’intervento ha visto il generoso supporto degli Amici degli Uffizi e Friends degli Uffizi Galleries. E qui entra in gioco l’autrice dell’importante donazione, la filantropa statunitense Veronica Atkins (2) che, destinando più di un milione di euro al museo, ha sostenuto, oltre a questa attività, anche il restauro del ciclo mediceo degli Arazzi Valois (3), custodito nel Palazzo e l’acquisto di un pianoforte (4) da concerto - tra i migliori in commercio - per la Sala Bianca. Varcare la soglia di Sala di Bona leva letteralmente il fiato: il ciclo pittorico in affresco che copre le pareti della monumentale stanza, illustra alcune delle più importanti imprese del regno di Ferdinando I e vi sono rappresentate scene militari (la conquista della città di Bona in Algeria e la battaglia di Prevesa, in Grecia), vedute di luoghi chiave nella politica militare toscana (il porto di Livorno) e altre raffigurazioni.
E che dire degli otto arazzi di manifattura fiamminga (5), commissionati nel 1575 da Caterina de' Medici? Un meticoloso e lungo lavoro di restauro delle specialiste Costanza Perrone Da Zara e Claudia Beyer hanno ridato vita a questi preziosi capolavori intessuti, riportando alla luce i dettagli delle scene, feste, giochi ed eventi alla corte di Luigi IX e Enrico III di Francia (6). Ma non è tutto, dulcis in fundo l’arrivo di un pianoforte, non uno qualunque però… “ospite fisso” in Sala Bianca, infatti, il nuovo Yamaha CFX, top di gamma della produzione mondiale di pianoforti, nonché unico esemplare presente in Italia dell’ultima versione del modello, aggiornata al 2022. E’ stato “tra le mani” di tanti maestri: si narra, per esempio, che Sviatoslav Richter, uno dei più grandi pianisti del XX secolo, ne volesse sempre uno nelle sue tournée internazionali.
“Per me l'arte è molto importante, perché penso che l'umanità venga migliorata dall'arte. Senza l’arte saremmo semplicemente selvaggi, per come la vedo io. Questa è la ragione principale per la quale ho deciso di finanziare questi restauri. Amo molto l’Italia e quindi per me è stato naturale dare un contributo a questo paese” - ha dichiarato Veronica Atkins.
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