La Fondazione Scienza e Tecnica-Planetario di Firenze si amplia e mostra in anteprima, in attesa dell’installazione dell’ascensore, tre nuove sale riallestite al primo piano (1) e finora chiuse al pubblico. Le tre sale, ospitano, tra l’altro, le collezioni mineralogiche e i foraminiferi; i fiori di Brendel e gli animali marini Blaschka, le cere micologiche di Luigi Calamai e le tele cerate di Egisto Tortori, queste ultime esposte per la prima volta tutte insieme (66); la sala di geografia dedicata a Giacomo Trabucco (2).
Inoltre, è contestualmente in corso di riallestimento il corridoio di accesso al planetario, interamente dedicato all’astronomia (3), con l’esposizione dei globi celesti e strumenti: il planetario digitale, che permette la lettura del cielo in ogni momento dell’anno, ad ogni latitudine, con digressioni suggestive anche nel lontano passato, consente di offrire occasioni straordinarie per lo studio dell’astronomia antica e contemporanea.
C'è poi il progetto principe "Science Snack": punto di forza è stata la possibilità di utilizzare gli strumenti delle collezioni del Museo, che consentono di contestualizzare e inquadrare lo sviluppo delle conoscenze, in un approccio, che unisce il progresso della ricerca con la sperimentazione delle nuove tecnologie, per un’efficace didattica della scienza e della storia della scienza. Il progetto ha previsto il coinvolgimento delle dipendenti, di esperti dell’Università di Firenze, dell’Istituto Nazionale di Ottica e del Museo Galileo, che hanno offerto le loro competenze come punti di riferimento di eccellenza (4).
Prendendo spunto dai reperti del Museo e sfruttando le potenzialità del planetario, sono stati realizzati 65 videoclip, che illustrano alcuni aspetti delle collezioni e rispecchiano le varie sezioni del Museo: Biblioteca, Collezioni di Scienze naturali e prodotti merceologici, Gabinetto di Fisica e Planetario.
La Fondazione Scienza e Tecnica, nell’ambito del progetto “Science Snack”, ha realizzato anche cinque pubblicazioni relative ad alcuni temi affrontati nei videoclip, che permettono di approfondire ulteriormente alcuni aspetti delle collezioni del suo Museo.
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