Creature fantastiche invadono gli Uffizi. Succede da oggi con la mostra “Seduzione”, dell’artista belga Koen Vanmechelen (1), accolta nella Galleria delle Statue (2) e delle Pitture fino al 20 marzo. Enormi iguana cornute, una tigre rossa accucciata nel bel mezzo della sala della Niobe, inedite versioni della Medusa con la testa brulicante di zanne e becchi appuntiti etc. disseminate tra i capolavori del museo (3), accompagnano i visitatori dall’ingresso, lungo i corridoi, alla sala del cosiddetto ‘ricetto delle iscrizioni’ tra quella di Leonardo e quella di Raffaello e Michelangelo al secondo piano fino alle sale della pittura caravaggesca e fiamminga che concludono l’itinerario al primo. Un vero e proprio dialogo suggestivo con le opere della collezione, raccontano di un viaggio spiazzante intorno all’idea di ‘seduzione’. Così i lavori, tutti specificamente realizzati per gli ambienti degli Uffizi (4), mettono a fuoco i concetti primordiali, archetipici e antitetici, che da sempre nutrono l’immaginario umano: vita-morte, umano-divino, terreno-spirituale, naturale-artificiale.
Vanmechelen, pittore, scultore, performer, (5) figura eclettica i cui interessi spaziano dall’antropologia alla bioetica, dalla tutela dei diritti umani alla bio-genetica, incentra la sua ricerca sui concetti di ibridazione (delle specie animali e vegetali) e contaminazione (delle tecniche espressive e dei materiali).
Ancora… Nei corridoi del secondo piano, inserite nel percorso di visita degli Uffizi, tra la statuaria classica, le sculture in marmo statuario della serie Temptation raffigurano imperatori, filosofi, guerrieri, eroi, divinità. Le loro teste sono ricoperte di frammenti di uova ed altri innesti organici: un invito-sfida a evadere dai limiti del pensiero razionale per seguire il cambiamento e lasciarsi andare a inattese contaminazioni.
Difficile togliere lo sguardo dall’opera Domestic violence: una tigre in marmo rosso (6), a grandezza naturale, adagiata su un tappeto di piume di pollo, al centro della celebre sala che accoglie il gruppo scultoreo ellenistico dei Niobidi. Circondato da lame affilate (una delle quali le perfora il dorso), riferimento tragico ai gesti disperati delle statue antiche, il felino colpisce per la sua mansuetudine e seraficità, del tutto stridente con l’atmosfera drammatica dell’ambiente che lo circonda.
E poi la coppia di Meduse ibride in marmo e vetro, posizionate nella principale delle sale caravaggesche: le loro teste, irte di crani di mostruosi polli mutageni con le fauci aguzze spalancate, affiancano e potenziano l’orrore della chioma di serpenti - metafora della capacità di uccidere come di dare nuova vita - che incornicia il volto stravolto del capolavoro di Michelangelo Merisi.
Titolo: Seduzione. Koen Vanmechelen
Curatela: Francesca Sborgi, Eike Schmidt
Luogo: Galleria degli Uffizi
Durata: 18 gennaio – 20 marzo 2022
Catalogo: Giunti (di prossima pubblicazione)