Torna il Gallo nero lunedì 21 e martedì 22 nella sua sede storica, Stazione Leopolda, dopo la parentesi precedente nel complesso Museale di Santa Maria Novella. In scena il Chianti Classico Collection (1) con due giornate di degustazioni dedicate esclusivamente alla stampa e agli operatori del settore: tema dell’allestimento il Territorio del Chianti Classico e la sua suddivisione in unità geografiche. Prima di entrare nel vivo di alcuni testimonianze di produttori incontrarti in occasione della manifestazione, da sapere che la denominazione vive un momento di grande fulgore. Il 2021 infatti, nonostante la pandemia, si è concluso con un bilancio sopra le aspettative, + 21% rispetto al 2020 e + 11% rispetto al 2019. Un trend di crescita che prosegue anche nel 2022: a fine febbraio, ha fatto registrare già + 7% rispetto al primo bimestre del 2021.
Ma vediamo qualche stima e curiosità, tra cantine più blasonate e altre più contenute, a seguito del nostro wine scouting negli ambienti della Leopolda…
L’enologo Raffaele Orlandini ci ha presentato i vini più importanti della Tenuta di Nozzole “lavoriamo tanto nella pulizia e nel monovitigno” - le sue parole: l’anteprima assoluta del Chianti Classico 2020, di cui inizierà l’affinamento nelle prossime settimane, il 2019 già in commercio, La Forra altra anteprima uscita sul mercato da poche settimane e la Grand Selezione 2016. Infine, il Pareto 2017. Tutti i Chianti Classico da 100% Sangiovese si distinguono nell’uso del legno: sul Nozzole l'uso di botti grandi e barrique. Sulla Forra l’uso della barrique. Per la Gran Selezione solo ed esclusivamente botte grande (2).
La zona è quella di Greve in Chianti. Piccola azienda familiare guidata da David Cianfanelli, produce ogni anno circa 7000 bottiglie divise in due vini: il Ritorno 2019 e il Cianfanello 2018, quest'ultimo 100% Sangiovese, una via di mezzo tra una riserva e una annata normale. Il Ritorno è realizzato, invece, con vitigni autoctoni toscani quali malvasia nera, colorino e canaiolo (3).
Ancora Greve in Chianti, visitiamo lo stand di Fattoria Santo Stefano, 17 ettari di vigneto per una produzione annua dalle 15 alle 20 mila bottiglie. Tre le novità sul tavolo della Leopolda: Chianti classico 2019, la Riserva 2018, la Gran Selezione 2018 quest’ultima solo da vitigni dell’azienda, con un invecchiamento di almeno trenta mesi, tutte e tre le etichette appena imbottigliate a dicembre dell’anno scorso (4). Completa un campione dell’anteprima della vendemmia del 2021, come previsto dal tema del salone enologico.
Fattoria bio con cantina storica fondata nel XIV, tra Firenze e Siena, e una una tenuta che si estende oltre 400 ettari sulle colline del Chianti Classico. Irene Gori, commerciale dell’azienda insieme a Stefano Bernabei, ci precisa la loro gamma dei vini (5) per l’Anteprima del Chianti Classico 2021: Terre di Prenzano 2019, Gherardino riserva 2017 e la Gran Selezione Monnalisa 2017. La leggenda narra che Monnalisa visse in questo luogo. Di più... L'impresa che non smette di crescere, investire, sperimentare in altri segmenti di mercato come la nuovissima linea di Amaro al carciofo, Vermouth, 2 acquavite etc.. ma questa è un’altra storia.
Maria Sole Cappellini, figlia del titolare, ci illustra la novità principe della denominazione: il Chianti Classico Gran Selezione Vigneto Valdonica, Sangiovese 100% affinato in botti di castagno dei boschi del Chianti (Lamole). Un vino davvero a Km 0, vagamente romantico. Un progetto interessante iniziato qualche anno fa con l’Università di Firenze (6).