La tentazione è forte: presentare la finalissima di Euro 2016 (1) come la sfida tra Ronaldo e Griezmann, in una rinnovata edizione di Atletico-Real, il duello di Champions di poche settimane fa. E invece no, sarà Portogallo-Francia il match di domenica sera, una partita che parrebbe un po’ sbilanciata a favore dei transalpini, sempre capaci – nel 1984 come nel 1998 – di non fallire gli appuntamenti casalinghi, mentre i lusitani non hanno mai vinto alcunché. Anzi, dai fasti del Benfica dei primi anni Sessanta, sembra una maledizione: tanti finali perse dai lisboeti, una selezione nazionale che più volte è arrivata in semifinale agli europei e ai mondiali, un destino – il Portogallo è il regno del fado, il paese che ha “inventato” la saudade per poi trasportarla in Brasile – che pare sempre avverso, con tanto di autoompiacimento del popolo.
Chissà, stavolta. È l’anno delle sorprese – il Leicester campione inglese, ma poi anche l’Islanda e il Galles in questo europeo – è l’anno in cui tamte “maledizioni” calcistiche si sono spezzate: l’Italia che elimina la “bestia nera” Spagna, la Germania che ci batte – seppure ai rigori – in una competizione ufficiale, i Francesi che sconfiggono i tedeschi in una partita che conta, e non lo facevano dal 1958.
E allora godiamoci l’incertezza del pronostico: il Portogallo non ha solo il Bel Ronaldo, ha il rinato Nani, il fenomeno Renato Sanches, un discreta squadra, ben organizzata. Certo, la Francia non può che essere favorita: presenta il migliore giocatore e il cannoniere del mondiale – Antoine Griezmann, appunto – il grande Pogba, la rivelazione Payet, ma soprattutto la verve, l’efficacia, la fantasia di un’equipe meticcia, infarcita com’è di afro-discendenti.
Sì, godiamoci la partita, noi meridionali d’Europa, Portogallo e Francia ci sono cugine molto più di altre nazioni europee: c’è un destino comune, il Mare, da solcare per emigrare oppure da conquistare. Pessoa diceva: “navigar è preciso”, navigare è necessario. Accompagniamo allora la navigazione di queste squadre, la partita che segna, di fatto, la fine della stagione 2015-2016.
Per i calciofili un attimo, ma solo un attimo di tregua: a fine luglio già si ripartirà.