Living & Convivi :: 6 feb 2023

Eleonora di Toledo, grande manager del ‘500

A Palazzo Pitti, la sua vita attraverso opere varie

“Firenze non sarebbe quella che è senza Eleonora di Toledo”, a dichiararlo il direttore  delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt in apertura del vernissage della magnifica mostra “Eleonora di Toledo e l’invenzione della Corte dei Medici a Firenze” (1), visibile fino al 14 maggio nei sontuosi spazi del Tesoro dei Granduchi di Palazzo Pitti.

DONNA INTELLIGENTE, STILOSA E AD ANTE LITTERAM

Famosissima nella sua epoca dove fu sposa di Cosimo de' Medici al quale diede ben 11 figli, Eleonora di Toledo, fu icona di bellezza, regina della moda e del costume del tempo, influente personalità politica, appassionata d’arte (2). Ambiziosa quanto il marito, con lui lavorerà per raggiungere importanti obiettivi: accrescere la stabilità dello Stato, garantire al primo figlio il trono e al secondo la porpora, innalzare Cosimo alla dignità granducale, traguardo raggiunto solo in seguito alla scomparsa di Eleonora, morta per tubercolosi all’età di soli quarant’anni. Negli spazi del museo fiorentino, oltre cento opere tra dipinti, sculture, disegni, antichi abiti di lusso e gioielli (3 - 4) raccontano tutte le tappe della sua vita, la sua passione per i giardini e per la moda, il suo modo originale di creare uno stile personale (5 - 6). Figura femminile di straordinario talento e ingegno, “manager abilissima e vera e propria arbitra elegantiarum” - così definita ancora dal direttore Schmidt, una sorta di Anna Wintour del suo tempo, interessata non solo alla moda femminile ma anche a quella di taglio maschile. Per la mostra è stato inoltre spostato dalla Gallerie degli Uffizi il famoso Ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni, di Agnolo Bronzino, 1545 circa, “Con la speranza che insieme al sublime dipinto, si spostino anche i flussi turistici”.

REGINA DEL FASHION NELLA FIRENZE DEL CINQUECENTO

Eleonora fu responsabile diretta delle scelte del vestiario dei figli, delle sue dame, del marito e dell’intera corte. Sia per Francesco, che a solo sette anni di età intraprese la sua prima missione pubblica andando a Genova per incontrare il futuro re di Spagna Filippo II, che per Giovanni nella sua andata a Roma nel 1559 in compagnia di Vasari per ritirare il suo cappello cardinalizio, fu sempre Eleonora a scegliere i loro vestiti. Protagonisti di queste sale sono due ritratti doppi del Bronzino in cui la principessa è accompagnata in uno dal primogenito Francesco e nell’altro dal secondo figlio maschio Giovanni. Stupendo, l’abito femminile (probabilmente indossato da una delle damigelle di Eleonora quando fu ricevuta in Vaticano nel 1560 da Papa Pio IV), 1560, prestito del Museo Nazionale di Palazzo Reale di Pisa, eseguito dalla bottega di Agostino da Gubbio.

L’AMORE PER I GIARDINI E LA ‘CREAZIONE’ DI BOBOLI

Eleonora svolse un ruolo di grande innovazione non solo nella moda ma anche nello sviluppo del verde. L’opera più importante tra le committenze della Duchessa fu senza dubbio il Giardino di Boboli. Passione per i giardini e per la vita extraurbana che fu strettamente correlata ad una strategia economica mirata ad aumentare notevolmente le tenute della famiglia Medici, rendendole redditizie attraverso la coltivazione del grano. In mostra, la Giovane divinità fluviale accompagnata da tre putti, 1548 circa, Pierino da Vinci, prestito del Louvre.

 

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA

Eleonora di Toledo e l’invenzione della Corte dei Medici a Firenze

Tesoro dei Granduchi, Palazzo Pitti

7 febbraio – 16 maggio

Arte rinascimentale

A cura di Bruce Edelstein

 

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