Prosegue con successo la manifestazione God save the wine che, dal 2010, riunisce a Firenze e altrove in Italia la comunità degli amanti del vino. Organizzato da Firenze Spettacolo, il magazine degli eventi fiorentini, con la direzione artistica di Andrea Gori, sommelier informatico e giornalista, il festival permette, attraverso una serie articolata di incontri, di sperimentare un nuovo modo di wine tasting e di conoscere e far conoscere, di volta in volta, vini diversi.
Così, lunedì 7 maggio presso il Westin Excelsior di Firenze, è stata occasione speciale di incontro con lo spumante Durello dei Monti Lessini (1 - 2), che, confesso, conoscevo solo di nome.
E’ prodotto in una zona collinare tra Verona e Vicenza da uva durella, vitigno autoctono antico conosciuto sin dai tempi dei romani, che meritò la sua fama e probabilmente anche il nome dal fatto che fosse un vino “duro”, aspro, ma in grado di mantenere le sue caratteristiche nel tempo.
Nella serata fiorentina (2) sono stati proposti al tasting alcune bottiglie di spumante, che dalla vendemmia 2018 saranno distinti in due DOC secondo il metodo di produzione: il classico diventa Monti Lessini DOC mentre l’italiano-martinotti sarà Lessini Durello DOC.
Le aziende presenti, fra storiche e nate da poco, fanno parte del Consorzio vino Lessini e hanno portato all’assaggio bollicine veramente interessanti. Abbiamo provato quelle della Cavazza e della Marcazzan, di Tonello e di Vitevis - Valleogra e anche le riserve di Franchetto (60M), di Corte Moschina (60M) e di Fongaro (80M) (4).
Freschezza e profumi agrumati su un retrogusto pietroso rappresentano alcune delle caratteristiche comuni, ma a questo si aggiunge una caratterizzazione particolare per ogni brand e ogni età. Sono vini da antipasto ma anche da accompagnamento al food e visto il terroir, sicuramente adatti con un risotto al radicchio, il baccalà alla vicentina o i salumi locali.
Incontro riuscito quello con il Durello, da approfondire in futuro a tavola o in enoteca.