Visioni da bere :: 24 apr 2020

Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG: un grande 2019 e un futuro promettente

Un brand forte, il valore dell’Unesco e le misure post Covid19

In uno scenario piuttosto sconfortante, una luce neanche tanto fievole arriva dal comparto della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG (1). Sì, perché questo prodotto eccezionale, brand fortemente identitario con il suo territorio e icona del buon bere all'estero, tiene il "botto", continuando la sua crescita costante anche in tempi di Coronavirus.

Se ne è parlato a lungo ieri 23 aprile 2020 in occasione della presentazione digital alla stampa (2) dei dati economici 2019 delle bollicine più trandy del Bel Paese. Durante la video conferenza sono intervenuti: Innocente Nardi, Presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, Vasco Boatto, Professore ordinario di Economia e Politica Agraria dell’Università di Padova e responsabile del Centro studi di distretto, Eugenio Pomarici, Professore ordinario di Economia e Politica Agraria dell’Università di Padova e Responsabile scientifico del Rapporto economico, Simonetta Melis, Client Service Senior Manager IRI Infoscan e infine Enzo Risso, direttore scientifico SWG. Gli interventi hanno dapprima delineato la fotografia del 2019 con i risultati assolutamente positivi raggiunti, per poi focalizzarsi sui primi mesi del 2020 impattati dall’emergenza COVID 19, che oltre ad aver modificato i comportamenti di consumo nell’immediato, lascia supporre cambiamenti anche nel medio periodo, che potrebbero rivelarsi vantaggiosi per la Denominazione. Dato fondante e orgoglio dell'Italia tutta, quindi, il quadro del 2019: grazie alla vendemmia particolarmente generosa del 2018, infatti, tra bottiglie prodotte e vendute sono state raggiunte ben 92 milioni di unità, il maggior numero dalla nascita della Denominazione nel 1969. Un 2019 che ha visto, tra l'altro, un'impennata di vendite all'estero dovuta all'immagine lodevole che la Denominazione è riuscita a costruire nel tempo anche oltre confine. Promozione costante e azioni sostenibili delle cantine e degli agricoltori, hanno favorito l'incremento di questo valore che dal territorio ritroviamo in bottiglia. Tanto che nel 2019 si sono raggiunti i 460 mila visitatori nella Denominazione, segnando uno sviluppo del 13% rispetto al 2018 e del 45% rispetto al 2010 (3).

E durante l'emergenza Covid-19? Parlando di canali della GDO, le vendite di vino hanno goduto in generale di maggior favore (4 - 5). In particolare, per quanto riguarda il Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG si è registrato un aumento pari a un +16,8% a valore e +18,6% a volume. Le ragioni alla base di questo convalidato successo sono diverse, tra queste oltre all'indubbia eleganza di un prodotto icona del mondo vitivinicolo di qualità, la versatilità di un vino che, durante il lockdown, ha regalato momenti di piacevolezza tra le mura domestiche agli italiani: l'aperitivo con i familiari o addirittura connessi con gli amici, o ancora il Prosecco Superiore DOCG come ricercato abbinamento a tavola. Va inoltre sottolineata la forte resilienza di questo prodotto capace di stare sul mercato "adattandosi" anche a reti diverse come l'e-commerce che, come ben sappiamo, durante la "chiusura" in casa, ha rappresentato un'alternativa d'acquisto tutt'altro che banale.

In merito al "domani", tra chi pensa di ridurre i consumi per "prudenza" e altri che lamentano una maggior contrazione di capacità di spesa in generale, resta inalterato l'interesse dei consumatori ad avere un rapporto diretto con le aziende produttrici. Dato che si rivelerà un punto di forza in un contesto turistico che, per i prossimi mesi, sarà sopratutto di prossimità. Viaggi in colline vitivinicole, pranzi e degustazioni in vigna etc... diventeranno, molto presumibilmente, la scelta prioritaria degli Italiani. Con la qualità al centro (6) e tipologie come il Rive e il Cartizze emblema di valori cardine, uno fra tutti la sostenibile, della Denominazione.

Ron Millonario

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