Tanti anzi tantissimi gli stranieri che, come consuetudine, non si sono persi le bellezze della Toscana. Città d’arte, costa, isole hanno deliziato statunitensi, francesi, olandesi, britannici, svizzeri, austriaci, ma anche australiani, canadesi, giapponesi. E, udite, udite, molti i connazionali che hanno optato per la regione di Dante. Ebbene, in questa pausa estiva sono stati tutt’altro che banali i numeri registrati altresì nelle zone rurali, in particolare nel comprensorio del Chianti Colli fiorentini (1): la stagione calda ha letteralmente segnato un “tutto esaurito” negli agriturismi come testimoniato dal Consorzio Colli Chianti Fiorentini. Certo, la vicinanza alla città del Giglio aiuta ma non è tutto. Quest’aera specifica dove la denominazione Chianti attira già di per sé come un magnete, si è dimostrata decisamente vincente e capace nella promozione turistica del proprio territorio.
Il vino, prodotto principe e di alta qualità (2), ha portato ad un aumento del 20% rispetto al 2022 (anno boom proprio per l’immediatezza con il Covid) delle visite in cantina e delle degustazioni nelle aziende del Consorzio Chanti Colli Fiorentini. Di più… In un perfetto connubio con la bellezza del paesaggio, i servizi, l'ospitalità, l’unicità dei prodotti agroalimentari, le rural experience, ha naturalmente e inevitabilmente attratto curiosi, bon vivant e amanti dello slow living e del buon cibo da ogni dove.
“Il vino non è solo un prodotto da vendere ma è anche un elemento di promozione del territorio” - ha dichiarato Stefania Saccardi (3), assessore all’agricoltura della Regione Toscana - “Insieme alla bottiglia si trasmettono la storia, la cultura, la tradizione, i valori di una determinata zona”. E i 28 attori del Consorzio Colli Chianti Fiorentini, tutti produttori, lo hanno capito molto bene, investendo e facendo dell’enoturismo un vanto e uno straordinario volano di crescita.
“Abbiamo seminato bene” - ha sottolineato Marco Ferretti, presidente del Consorzio Chianti Colli fiorentini (4).
Come dargli torto…