Visioni da bere :: 18 apr 2021

Cantina Valle - Moderna tradizione per vini top

La passione che nasce da lontano della cantina friulana si racconta in primis dal nome. Valle, così si chiama la famiglia che da quasi un secolo produce vini con fierezza (1 - 2) che devono molto a un terroir senza dubbio vocato, la cui vite però "diede filo da torcere dal principio" - come dichiara Luigi Valle, tra i capofila di un progresso tecnologico in cantina che ancora oggi è alla base delle eccellenze di Bacco che parlano di amore, conoscenza e innovazione. E di ricerca, appunto, che già dagli anni '60 era uno dei plus aziendali tanto che fu lo stesso Luigi, puntando a un mercato oltre confine, a introdurre i primi impianti di imbottigliamento sterile in assenza di aria. Una scelta che portò non poche gratificazioni ottenendo nei decenni successivi oltre 160 medaglie d'oro. Il resto è storia. Ma non una storia come tante, piuttosto un esempio di consapevolezza e devozione per vini di qualità che nascono, tra l'altro, dalla cura con cui vengono affrontate le operazioni di vendemmia e la selezione dei grappoli. E poi il fil rouge della Maison friulana e cioè l'esigenza di modernizzazione mai scevra dalla tradizione perché produrre vini significa guardare al futuro con coraggio e conoscenza.  

Ed eccoli i loro vini, che si fanno notare (3), dal forte radicamento territoriale: della Linea Araldica, Cabernet riserva, della linea Valle Ribolla Gialla (4) e il bianco Friulano, Friuli Colli Orientali. Queste le tre magnifiche etichette che, complice un emozionante viaggio sensoriale, ci hanno introdotto, ognuna in modo diverso, a un comprensorio vitivinicolo di indubbio spessore.

Partiamo dal più "araldico" dei tre, il Cabernet. Rubino compatto dai vaghi cenni granati, mostra da subito profumi di gradevole rilevanza che culminano al palato con sentori di sottobosco arricchiti da note speziate. Piacevolezza e bevibilità rendono il sorso appagante, virile. Infinito. Vino gastronomico, chiama naturalmente pietanze a base di carne rossa alla griglia e selvaggina. Meglio se ossigenato in ampi bicchieri ballon. Un plauso alla "nobile" etichetta da vero cavaliere della tavola rotonda... 

Essendo in Friuli, non poteva mancare l'autoctono per eccellenza e cioè sua maestà Ribolla Gialla. L'etichetta della maison Valle la cui preparazione della base spumante nasce dalla vendemmia a mano delle uve di Ribolla Gialla proveniente dai Colli Orientali del Friuli, si presenta giallo paglierino dai riflessi dorati. Ma è la raffinatezza del perlage elegante a confermare, già dal primo sorso, onde dolci e delicate che coinvolgono il palato in un abbraccio solare come in un campo di fiori spontanei. Noi lo abbiamo degustato con del prosciutto cotto leggermente affumicato. Imperdibile. Infine un altro bianco di livello è il Friulano (5), la cui uva a bacca bianca viene raccolta a mano nei vigneti sulle colline eoceniche del Friuli orientale, paglierino promette un ingresso accattivate che spazia dai fiori di campo alla frutta matura. Provatelo con un risotto gamberi e tarassaco. O con gli asparagi bianchi della stagione in corso.

 

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Ron Millonario

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