Living & Convivi :: 22 dic 2017

Bologna cosa vedere - Revolutija

Al MAMbo: da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky

Da poco inaugurata a Bologna la mostra Revolutija: da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky. Capolavori dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo (1), visibile al pubblico fino al 13 maggio 2018 al MAMbo - Museo d'Arte Moderna della città.
Un periodo storico e artistico di grandissimo spessore, compreso tra il 1910 e il 1920 che ha visto nascere, scuole, associazioni e movimenti d’avanguardia diametralmente opposti l’uno all’altro e a un ritmo vertiginoso.
Oltre 70 opere, capolavori assoluti provenienti dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, raccontano gli stili e le dinamiche di sviluppo di artisti tra cui Nathan Alt’man, Natal’ja Gončarova, Kazimir Malevich, Wassily Kandinsky, Marc Chagall, Valentin Serov, Aleksandr Rodčenko e molti altri, per testimoniare la straordinaria modernità dei movimenti culturali della Russia d’inizio Novecento: dal primitivismo al cubo-futurismo, fino al suprematismo e al costruttivismo, costruendo contemporaneamente un parallelo cronologico tra l’espressionismo figurativo e il puro astrattismo.
Con queste opere iniziava il cammino all’indietro dell’avanguardia, prima dimenticata, poi perseguitata. Era ormai alle porte il realismo socialista. Tra i suoi maggiori rappresentanti, ricordiamo Isaak Brodskij, presente in mostra con "Consegna della bandiera dei comunardi parigini agli operai moscoviti sul campo Chodynka a Mosca" del 1932. Il realismo socialista venne decretato dall’associazione degli artisti proletari nei primi anni Trenta come unica e sola forma d’arte accettata, assai diversa da quella di pittori che non abbandonarono mai il figurativismo e il realismo negli anni delle avanguardie come per esempio Valentin Serov, di cui in mostra "Ida Rubinštein" (2 - © State Russian Museum, St. Petersburg) del 1910 o Zinaida Serebrjakova presente in mostra con il magnifico "Banja" del 1913 e Il’ja Maškov, allievo di Serov, presente con "Pani".

Il progetto dell'allestimento dell'esposizione sulle avanguardie russe è stato curato dall'architetto bolognese Pierluigi Molteni (3) di cui abbiamo già parlato il 6 marzo 2017 QUI. Molteni ci ha dichiarato - "l'impegno di identificare un fil rouge narrativo capace di esprimere in modo armonico quei 15 anni così fervidi, in cui convivevano correnti molto diverse tra loro".
Ecco che l'architetto stabilisce in questo ampio spazio connessioni attraverso un percorso segnato da panche rosse da lui stesso disegnate (4). Veri e propri lampi cromatici che linkano "visivamente" e ideologicamente due mondi artistici anche spesso lontani come gli astrattisti, tra cui il "Suprematismo" del 1915 di Ivan Kljun e i figurativi, basti pensare, per esempio, ai "Giovani comunisti" del 1926 dell'artista Konstantin Juon.
Citazioni d'arredo, quasi degli eye catcher insieme alle quinte con andamento spezzato e diagonale, che accompagnano "naturalmente" lo spettatore a entrare nel mood narrativo della mostra, "suggerendogli" le differenze espressive, nonché ideologiche di un momento storico controverso che culminerà con la propaganda stalinista (5).
"Un racconto preciso da calare in uno spazio dato" - ci ha sempre rivelato Molteni - "dove sostanzialmente gli elementi chiave con cui fare i conti per una gestione corretta del corpo museale sono: il tema del racconto, il tema della correttezza scientifica e quello dello spazio che non va snaturato ma rivisitato".
Un evento assolutamente da non perdere per molteplici ragioni: intanto, il periodo storico e le opere uniche da poter incontrare in Italia, poi l'enorme ricchezza di stimoli culturali, infine, ma non ultima, la capacità di sintesi e di amalgama di mille e diversi spunti di un lasso temporale indimenticabile e affascinate.

La mostra "Revolutija" è prodotta e organizzata da CMS.Cultura in partnership con il Comune di Bologna/Istituzione Bologna Musei, realizzata grazie a una collaborazione esclusiva con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo cui appartengono i due curatori, Evgenia Petrova, che ne è vicedirettore, e Joseph Kiblitsky.

Catalogo Palace Edition/Skira


Date della mostra:

12 dicembre 2017 - 13 maggio 2018
Orari della mostra:
lunedì chiuso

mar, merc, giov, dom 10.00 – 19.00
ven, sab 10.00 – 20.00
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Biglietto (audioguida inclusa): intero 14 €

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