Ci sono i nettari di un artista del vino come Bibi Graetz (1) e poi c’è Matisse. Forse un paragone un pò azzardato? Non credo, in fondo abbiamo due uomini di epoche diverse, certo, accomunati, però, da una grande passione per il proprio lavoro e sopratutto per il colore o meglio per le tante sfumature che una tinta può generare. Il primo (2), lo traduce nel vino con punte di eccellenza come “Colore”, appunto, o “Testamatta” che riflettono perfettamente il suo approccio di vigneron eccentrico e creativo e lasciano senza parole il fortunato degustatore (nel senso che non si smetterebbe mai di bere). Il secondo tramite il colore spesso forte, vibrante (3) - penso al celebre dipinto “Armonia in rosso” (La stanza rossa) del 1908 - trasmette ampie sensazioni di positività in chi lo guarda. Armonia al palato e Armonia in rosso.
Ebbene, dopo questo incipit di libero pensiero, nato in modo del tutto spontaneo sorseggiando un calice dell’azienda di Fiesole, è opportuno entrare nel vivo della produzione firmata Bibi Graetz, vera punta di diamante dell’enologia toscana.
Diciamolo, Bibi è persona estroversa e, come lui stesso afferma, il vino è uno strumento per esprimere se stesso. Sì, ma ci vuole anche saggezza, conoscenza, piedi (e mani) per terra, sperimentazione, tutti plus che conosce molto bene e mette in pratica da anni. “Abbiamo finito la vendemmia il 10 ottobre” - ci ha raccontato Bibi - “a riprova che i nostri terreni e vigneti sono molto vocati”. Così anche la Cantina, il sogno fortemente voluto da Bibi, sui colli fiorentini, a Fiesole dove un tempo c’era lo storico Hotel Aurora, costruito a fine 1800, si è rivelato luogo perfetto per la nuova casa di Testamatta e Colore. Non solo… Wine club su modello del concept nato in Napa Valley negli anni ’70: opportunità imperdibile per wine lovers fiorentini e mondiali.
Entrambi “figli” dell’isola del Giglio. E, se pur con sfumature diverse, presentano una spiccata gradevolezza e nota di freschezza molto interessanti. Soddisfano pienamente.
Selezione di un singolo vigneto sull’Isola del Giglio, quello di Pietrabona (5), al palato impressiona per classe, un ingresso di arancia rossa che lascia simpaticamente basiti e un’albicocca decisa. Avvolgente e ampio, regala pieno appagamento a ogni sorso. Un vino che racconta di salsedine e marosi, di piedi nell’acqua di mare, da non farsi mai mancare in dispensa perché, ne siamo certi, mette d’accordo tutti.
Viene da 4 vigneti che guardano, tra l’altro, scenari idilliaci come Montecristo. Ritorna il mare, il sole, la salsedine e sopratutto l’eleganza di un nettare che rivela spiccata personalità dove non manca una piacevole sensazione di mineralità e tanta freschezza. Lungo. Seduce con garbo. Non si fanno complimenti per un secondo e terzo calice.
Da alcuni dei più antichi vigneti di Sangiovese nasce la massima espressione del sogno di Bibi Graetz, "Colore". “La versione super elegante del Sangiovese” - racconta Bibi. E non possiamo che condividere quest’affermazione per un nettare snello di corpo ma di gran gusto.
Sangiovese 100%. Il più “folle” dei due rossi - “Vino, per me, molto particolare” - ha raccontato Bibi” - “una sfida che siamo riusciti a domare”. Una sorta di magia, Testamatta ha carattere da vendere ma non dimentico di una giusta dose di freschezza mista a trasparenza. Cè pulizia e sapore. Un nettare di livello, equilibrato che, siamo certi, è destinato all’olimpo dei must have.
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