Uno, due, tre e quattro, i nuovi modi di bere l'amaro. Un'espressione curiosa per raccontare un progetto beverage made in Tuscany molto interessante e sopratutto apprezzabile al palato. Stiamo parlando de L’Amaro di Quartiere, con il numero 4 al centro. Sì, perché le referenze sono quattro (1), ma sopratutto quattro sono i quartieri del calcio storico fiorentino che le rappresentano (2): un colore per ciascun amaro (3), una combinazione di botaniche diverse per ciascun digestivo.
Prodotti fortemente identitari, voluti, pensati e creati da un team appassionato: Cosimo Cappelli, il “bartender profumiere” Oscar Quagliarini e Danilo Mancini. Il primo a credere nel prodotto e nel messaggio dell’Amaro di Quartiere è stato Oscar Quagliarini, uomo della mixology tra i più rinomati su scala internazionale, decidendo di investire in questa linea di digestivi, cogliendone la versatilità nell'universo cocktail. “Abbiamo scelto accuratamente le botaniche utilizzate in questi quattro amari" – sottolinea Quagliarini – "perché volevamo che ciascuno avesse un carattere ben riconoscibile e che potesse essere utilizzato non solo come digestivo, ma come base per aperitivi dal sapore intenso e cocktail after dinner. Un modo per valorizzarli e dare loro una vita più lunga, in grado di coprire ogni momento del fuori casa”. Prodotti dal carattere forte e deciso, i quattro amari sono l’ideale “Corroborante per il calciante”.
Tutto di questi neonati Amari strizza l'occhio al fascino della tradizione rinascimentale fiorentina: i 27 gradi alcolici, per esempio, sono un omaggio ai quartieri di Firenze e ai 27 valorosi calcianti che ogni anno si sfidano nei caldi pomeriggi di giugno sul sabbione di piazza Santa Croce.
Amari prremium, ognuno con un'anima diversa, capaci di parlare a target di gusto differenti.
Il colore rappresenta il quartiere di Santa Croce, che si trova a sud-est della città. Questo amaro ha un colore ambrato, con delicate trasparenze mogano. Il suo aroma è intenso e caratterizzato dalle note agrumate di arancia con pompelmo e bergamotto come sottofondo. In un secondo momento si avvertono leggere note erbacee di artemisia e genziana. Il gusto corposo è decorato dalla morbidezza della vaniglia.
Botaniche: artemisia, genziana, bergamotto, pompelmo, arancia amara e dolce, limone e vaniglia.
È dedicato al quartiere di San Giovanni (4), situato nel quadrante nord – est di Firenze. Un liquore dai riflessi ramati e brillanti, con un aroma complesso e un gusto equilibrato tra note dolci e amare. È l’arancia amara a dominare a primo impatto, per poi lasciare spazio a ricordi di scorza di limone e melograno e ad una nota di rosmarino. Il sorso si conclude con armonie speziate e sfumature tostate, su un fondo leggermente amaricante.
Botaniche: limone di Sicilia, arancia amara, melograno, liquirizia.
Il colore è quello utilizzato dai calcianti di Santo Spirito (5), quartiere che si trova a sud-ovest della città. L’amaro si presenta con un color ebano, profondo e luminoso, ed un profumo balsamico e intenso con sentori di rabarbaro e corteccia. Il gusto è speziato, con spiccate note di china, iris e camomilla. Sul finale, prevalentemente amaro, emerge l’eleganza della mirra.
Botaniche: china, rabarbaro, camomilla, cannella, tiglio, iris, zafferano, zedoaria, mirra.
Identifica il quartiere di Santa Maria Novella, sito nella parte ovest di Firenze. Un amaro dal colore bruno e aroma complesso, con note di origano, timo e chiodi di garofano. Il gusto è vellutato e avvolgente, caratterizzato da sentori di artemisia, liquirizia e spezie e da un finale leggermente amaro.
Botaniche: origano, timo, chiodi di garofano, noce moscata, artemisia, liquirizia, zenzero.
A prescindere dalle scelte personali, sono tutti estremante piacevoli da godere in purezza e, come dicevamo, grazie alla loro eccezionale versatilità, rappresentano uno stimolate terreno di sperimentazione per la creatività dei barman. Che hanno modo di creare ricette anche inedite.
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