Un assaggio. Due. Brevi sorsi e ben ponderati per scoprire un lembo del bel Paese di vini molto amati. Siamo nella patria dei nettari di bacco altoatesini, là dove pregiati Pinot neri o bianchi, per citarne solo alcuni, regalano intriganti sentori. Una regione dove da tempo ormai quantità e qualità vanno di pari passo, raggiungendo livelli sorprendenti. Ne è un esempio la Tenuta Kornell (1 - Il titolare Florian Brigl), di Settequerce (BZ) che, anche per il periodo 2020/2021, ha ottenuto il favore della critica grazie a importanti premi e riconoscimenti conferiti ai propri vini. Un background alle spalle di tutto rispetto, una grande varietà di vitigni (2), un patrimonio storico e culturale che strizza l’occhio a mercati in continuo cambiamento, condizioni climatiche favorevoli come l´Ora, il vento mediterraneo che soffia con forza costante da Sud e incontra i venti secchi provenienti da Nord e ultimo ma non meno importante, un ottimo rapporto qualità/prezzo. Questi i plus di una cantina che ha al centro l’uomo mai scisso dall’altro elemento cardine, la natura. Il risultato? Vini con una nota mediterranea, accattivanti e dal carattere schietto. Come quelli che abbiamo degustato, di cui numerosi si prestano per essere scelti nella stagione più cada dell’anno (3). Al lago, a bordo piscina, in giardino la sera, il Pinot Bianco Eich di Kornell è certamente tra le opzioni migliori: giallo paglierino brillante ha un corpo piacevolmente tondo, con sentori di albicocca matura e mela Golden, accennati aromi esotici di ananas e leggere note agrumate in sottofondo. Lungo e persistente, da condividere con gli amici in compagnia, per creare l’emozione giusta e il senso di libertà in estate.
E che dire del Pinot Nero Marith 2019? Rosso rubino brillante, invita a una gradevole beva grazie ai tannini morbidi. Fresco ed invitante, il particolare bouquet fruttato dove si evincono notte di frutti di bosco, lampone e fragola, con una appena accennata nota speziata, scopre un finale succulento perfetto con carni bianche e piatti leggeri estivi. Meglio se a una temperatura di servizio di 12-14°C.
Mai senza l’adorato Gewürztraminer (4). L’etichetta della maison - Damian 2020 - è un viaggio di autentico piacere, che evidenzia una fragrante freschezza e un bouquet floreale e fruttato con lampanti note di scorza d’arancia e frutta secca. Piacevolissima la beva, sincera pulizia e classica eleganza. Da non farsi mancare in questi due mesi (ma non solo) di caldo intenso. Provatelo a una temperatura di servizio tra 11-13 °C con un bel piatto di pasta alla Carbonara sotto il pergolato. Gli amici ne saranno entusiasti.
Un’esperienza sensoriale intensa e complessa è anche quella dell’Aichberg Cuvée blanc 2018, bianco pieno e gustoso (5). “Premiato” dalle più importanti guide internazionali, matura per nove mesi in botti di rovere per affinare successivamente altri sette in bottiglia. Mantello giallo paglierino tendente all’oro, in bocca è un susseguirsi di sensazioni fresche, tra aromi di banana ed ananas e raffinati sentori di pepe e tabacco. Eccellente equilibrio. Se prevedete di deliziarvi con un plateau di pesce crudo, è certamente il “compagno” ideale.
Infine, due nettari di grande spessore per l’autunno che verrà, lo Staffes Cabernet Sauvignon 2017 e Greif Legrein 2019. Due rossi intesi, il primo tendente al rubino, il secondo al porpora. Lo Staffes Cabernet ammalia per tannini setosi ed eleganti dalla lunga persistenza gustativa, il Greif Legrein (6) per tannini più “volitivi” che si susseguono in bella successione. Entrambi da abbinare a carne di manzo, selvaggina, bistecca alla fiorentina o ragù di cervo o cinghiale.
Che dire, qualunque sia la stagione ed il suo vino, l’eleganza nel bicchiere abita qui.
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