Una città viva, giovane, e ricca di tesori, che festeggia un anno speciale; una manifestazione giunta alla sua ottava edizione e che lo scorso anno ha potuto contare su ben 20.000 presenze; e poi ancora, ospiti illustri, temi importantissimi da trattare e un rivolti a un pubblico intergenerazionale, spettacoli e mostre. Il tutto grazie anche al fondamentale contributo degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Pistoia (1) e della provincia e degli studenti universitari, la cui partecipazione negli anni è stata sempre crescente e appassionata. Non c’è alcun dubbio allora che “Pistoia – Dialoghi sull’uomo”, il festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, abbia davvero tutto per sorprendere anche quest’anno.
La manifestazione, ideata e diretta dall’efficientissima Giulia Cogoli, che si terrà da venerdì 26 a domenica 28 maggio, ha come tema “La cultura ci rende umani. Movimenti, diversità e scambi”, titolo che in qualche maniera richiama la nomina della città toscana a Capitale Italiana della Cultura. Un anno speciale, per Pistoia, che il festival festeggia con 25 incontri di profilo internazionale; in programma gli interventi, tra gli altri, di Salvatore Settis, che apre il festival con lalezione inaugurale “Cieli d’Europa. Cultura, creatività, uguaglianza”; del fisico del CERN Guido Tonelli, uno dei protagonisti della scoperta del bosone di Higgs, che parlerà, sempre venerdì, dell’importanza della cultura e della ricerca scientifica e delle nuove sfide che la scienza sta affrontando; dello scrittore Claudio Magris, che parlerà dello speciale rapporto che intercorre tra maestro e allievo. Sabato sarà la volta degli antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola, che illustreranno il tema appassionante della gastronomia come frutto di migrazioni, mescolanze e prestiti; dello scrittore Edoardo Albinati, che da oltre vent’anni insegna nel penitenziario di Rebibbia, ed è testimone di come la cultura possa intervenire in situazioni di degrado sociale; della filosofa Michela Marzano; del grande fotografo Gianni Berengo Gardin, per una riflessione sul senso del proprio lavoro, in un dialogo con l’editore e curatore Roberto Koch; dello storico francese Serge Gruzinski, che racconterà come la nostra storia è fatta di meticciati, contaminazioni di idee, di tecnologie e di religioni; dello psichiatra e psicanalista Vittorio Lingiardi, che interverrà sul tema dell’orientamento sessuale come fattore dipendente dall’educazione e dalle interazioni sociali, e, soprattutto di… sfumature. Sempre sabato, interverranno ancora Silvia Ronchey, gli antropologi Adriano Favole e Marco Aime, che dialogherà con il genetista Guido Barbujani sui processi dell’evoluzione umana. Domenica chiusura con la scrittrice Paola Mastrocola, che si interroga sulle parole della “nuova scuola” con l’antropologo francese Jean-Loup Amselle, con Donald Sassoon, massimo storico dei processi culturali, Amalia Signorelli, che declinerà il concetto di “cultura popolare” nelle sue espressioni più attuali; con l’etno-antropologo Stefano Allovio, che ripercorrerà la nostra storia evolutiva, evidenziando come vi si possa ritrovare la forza della cultura nel costruire umanità; con John Eskenazi, uno dei maggiori studiosi dell’arte dell’Asia meridionale, che metterà a confronto le figure del Buddha e di Alessandro Magno. A chiudere, domenica, la conferenza-lezione speciale del sempre avvincente Marco Paolini che parlerà del futuro prossimo e del ruolo sempre maggiore della tecnologia.
In questi otto anni i “Dialoghi” hanno offerto un nuovo modo di fare approfondimento culturale, tanto per il taglio antropologico quanto per la produzione di contenuti culturali. E se il progetto di divulgazione antropologica per le scuole ha raggiunto circa 15.000 studenti, la grande novità di questa edizione è il “Premio Internazionale Dialoghi sull’uomo”, conferito a una figura del mondo culturale che con il proprio pensiero e la propria opera abbia testimoniato la centralità del dialogo per lo sviluppo delle relazioni umane. A vincere la prima edizione è l’autore israeliano David Grossman, che sabato 27 in piazza del Duomo racconterà del suo lavoro letterario e del suo costante impegno nella ricerca di una soluzione pacifica della questione mediorientale.
Ma non è finita: in cartellone anche una straordinaria esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven, (venerdì 26 alle 21 al teatro Manzoni), l’omaggio recitato da Toni Servillo a Primo Levi, nel trentennale della morte – sempre al teatro Manzoni, sabato 27 alle 21e 30 - con letture tratte da “Il sistema periodico” e “Se questo è un uomo”, una mini-rassegna di film di François Truffaut, la mostra fotografica “In festa. Viaggio nella cultura popolare italiana” realizzata appositamente per il festival da Gianni Berengo Gardin.
Si può ben dire che mai come a Pistoia durante i “Dialoghi”, l’antropologia è stata così vicina al pubblico, sposando una divulgazione di altissima qualità.
Info: Biglietti in vendita dal 28 aprile (3 e 7 euro) presso La Torre, via Tomba di Catilina, 5/7, Pistoia, o sul sito www.dialoghisulluomo.it.