Di Maya Ungar.
Rivoluzione 9999: titolo intrigante per una mostra singolare, che parla di ricerca e progettualità in architettura a Firenze sul finire degli anni '60.
I protagonisti sono architetti radicali, membri del gruppo 1999 (1) trasformatosi poi in 9999: Carlo Caldini, Paolo Coggiola, Fabrizio Fiumi, Paolo Galli, Andrea Gigli, Mario Preti e Giovanni Sani.
La scena è lo Space Eletronic, un ex garage in via Palazzolo diventato discoteca e spazio sperimentale. Ideato e gestito da Caldini e Fiumi, vi recitava Dario Fo, era sede del Living Theatre (2) e vi si esibivano gruppi come Canned Heat, Equipe 84, Formula Tre, Area di Demetrio Strato.
L'interesse del gruppo si rivolge allo studio dei cambiamenti formali ed espressivi nella nascente era elettronica e della massificazione dei consumi, e si esprime in progetti innovativi come i viaggi formativi in Nord America, India e Londra, la gestione dello Space Eletronic e l'ideazione di happening come quello del 25 settembre 1968 su Ponte Vecchio, quando la visione del monumento viene reinterpretata e trasformata grazie alla proiezione di immagini di astronauti (3).
In mostra fotografie e filmati di cui alcuni inediti e le interviste al gruppo realizzate da Elettra Fiumi nell'ambito del film "A Florentine man", dedicato al padre Fabrizio.
Organizzata dal Museo Novecento insieme alla Fondazione Architetti di Firenze, l'esposizione, curata da Marco Ornella ed Emanuele Piccardo con la direzione scientifica di Valentina Gensini, resterà aperta fino al 28 gennaio 2018 nelle sale al primo piano del Museo Novecento di Firenze, in piazza Santa Maria Novella (4).