Primo giorno di Pitti Uomo a Firenze. L’edizione 96 si preannuncia "calda" e ricca di spunti interessanti per il menswear che verrà.
Nel nostro fashion scouting 4 domande alla regina assoluta del fiore più glam del panorama della moda maschile (e non solo), Antoinette Petruccelli ideatrice del brand Myboutonnière.
Pitti 96, che novità presenti?
Due le novità: una fedele al tema del riuso solidale. Ho creato infatti una collezione dal sapore vintage dove le bouttunière sono "figlie" di vecchie cravatte che mi sono state donate. Parte del ricavato delle vendite sarà devoluto a un’associazione per bambini. L'altra novità consiste, per chi lo desiderasse, nel personalizzare la bouttounière con le proprie iniziali in argento.
Hai pensato anche a una collezione al femminile?
Certo! Da sempre ho una linea dedicata all’universo in rosa. Rispetto al maschile, cambiano le stoffe: prediligo, infatti, tessuti come pizzi o georgette. Signore tranquille! Se desiderate "giocare" di stile con un fiore all’occhiello (sulla giacca, sul cappello, sulla sciarpa etc.), c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ma per quest’edizione ho deciso di andare oltre e il primo giorno della kermesse fiorentina, all’entrata della Fortezza da Basso, abbiamo inscenato un’iniziativa contro la violenza sulle donne. Una bouttunière rossa a chi aderisce e a chi è solidale a questo monito, purtroppo urgente e che non smette di mietere vittime.
Un uomo sensibile inside?
Esatto. Ci tengo a fare passare il messaggio che il gentleman alias "gentle - man" è colui elegante nel vestire certo, ma soprattutto nell’anima. È tale perché si comporta di conseguenza.
Parlando di maggior collocazione di prodotto, cosa ti aspetti da Pitti?
È indubbio che la visibilità non solo nazionale che offre questo salone dedicato all’uomo è di grande spessore ma Myboutonnière significa molto di più di un semplice fiore di stoffa: è un pezzo di me e della mia vita. In quei pochi petali di creatività c’è un mondo di emozioni forti e sincere che mi rappresentano nel profondo.