Positività, voglia di esserci, fiducia e sicurezza. I tre giorni di Pitti Uomo 101 sono stati la risposta migliore che il sistema moda potesse dare in un momento come questo.
“È stato un appuntamento giusto e andava fatto: ci siamo tutti meritati questo Pitti” - ha dichiarato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine.
E noi vogliamo continuare a condividere con voi i brand che ci hanno stupito per originalità, modernità e capacità di adattamento a una moda che sta rivedendo i propri connotati. Tra qualità ineccepibile, seduzione e rispetto per l’ambiente.
Già il trisavolo faceva le cravatte. Stiamo parlando di Calabrese 1924, atelier made in Napoli (1) la cui produzione contempla tutta la linea di accessori (2) dedicati al mondo maschile e che, oggi come ieri, affascina per il tratto distintivo (3). C’è Annalisa Calabrese (4) vera regina delle cravatte (5), gioielli da indossare, leggeri, sofisticati. E poi il giovane nipote Giulio Canetti, alla sua seconda collezione di camicie. La nuova linea presentata a Pitti dal nome Pietra salata come l’iconico scoglio a Posillipo, nel golfo di Napoli, racconta di colore, tanto colore, dal marrone, ai blu, ai bordeaux, etc. cromie sulle quali spiccano mega stampe e fantasie (6) che si rincorrono senza sosta. Storie visive tra motivi floreali e disegni medioevali, questi ultimi rinvenuti dagli archivi storici del bisnonno e reinterpretati da Giulio secondo la sua personale sensibilità. Nulla stona, le camice se pur tele di disegni mirabolanti, sono una sinfonia per gli occhi. Perfette per un pubblico (preferibilmente) giovane che ha voglia di distinguersi con brio, originalità e un pizzico di sciccheria. E stile.
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