Chi non conosce il mitico e tradizionale Casentino (Ar)? Tessuto di lana le cui antiche lavorazioni lo rendono impermeabile, termico, traspirante e morbido al tatto? Un eccellenza tutta made in Italy che oggi trova nuovo "respiro" nell'interessante progetto di Moneta Clothing brand italiano che ha visto il suo debutto in occasione dell'ultima edizione di Pitti Uomo. La kermesse fiorentina dedicata al menswear che verrà è stata, infatti, palcoscenico per il lancio della collezione interamente realizzata in lana casentino (1 - 2). Una reinterpretazione in chiave più moderna del tessuto icona toscano, tenendo saldi però i fondamentali. Peacoat by Moneta Clothing, questo il nome della capsule include giacconi uomo e donna, proposti in 9 affascinanti colori, dal taglio contemporaneo e forti della qualità ineccepibile della pregiata lana casentino del lanificio di Stia (3). “Con Moneta Clothing abbiamo intrapreso un percorso di partnership che ci porterà a valorizzare lo storico tessuto del casentino grazie all’innovazione sostenibile e una filiera sempre più made in Italy, a partire della lana e dagli allevamenti” - dichiara Claudio Grisolini titolare Tessilnova srl (ex Lanificio di Stia).
Elemento cardine della bella collezione il colore, sinonimo di coraggio e determinazione, quell'audacia con cui si affronta l’incertezza della vita grazie ad una luce interiore, “una consapevolezza che è espressa dal colore nel nostro capo, e dai contrasti di colore che diventano un tratto caratteristico della nostra collezione” - afferma Antonio Moneta. Ecco che grande fonte di ispirazione è proprio il territorio Toscano dove colline, boschi e vigneti regalano nuance di cromie che cambiano, secondo le stagioni, creando armonia e contrasti inaspettati, ma mai violenti. Al via quindi tonalità quali il nero, il blu polvere, il blu royal, il verde bandiera (solo uomo) la pervinca, il rosa (4) (solo donna) il rosso ciliegia, il corallo, il giallo ocra, il bianco lana... per capi d’abbigliamento urban chic che dalla campagna conquistano le città metropolitane, sempre però con un occhio di riguardo al quel "savoir faire" capace di renderci ambasciatori nel mondo per antonomasia del bello e del ben fatto. Nella moda e non solo.