Può un profumo incarnare il senso profondo della tradizione artigiana (1)? Sì, se dietro un progetto così ardito e coraggioso c’è una grande donna dell’universo odoroso. Lei è Rossella Gatti (2) di cui abbiamo già parlato il 7 marzo 2021 QUI. “Naso” straordinario di comprovata esperienza e sensibilità, capace di trasformare emozioni, elaborare ricordi, materializzare pensieri, dando vita a fragranze che non t’aspetti (3). Una sorta di alchimista al femminile dove invece del piombo che diventa oro, c’è il cuoio che ha reso famosa Firenze, tramutarsi in effluvio da spruzzare sulla pelle e sui vestiti.
“A bottega” così si chiama la nuova linea di essenze che celebra le botteghe fiorentine, appunto, quell’eccellenza artigiana a lei tanto cara, dall’ineguagliabile valore storico e artistico che tutto il mondo ci invidia.
Nove profumi, estratti molto concentrati in eleganti flaconi da 50 ml, ognuno un racconto olfattivo diverso. Tutti insieme un vero e proprio Decamerone da “sfogliare” con i sensi per ritrovare o riscoprire l'anima dei mestieri di oggi e di ieri.
C’è Semel (4), il più confort dell’intera gamma, dedicato ai forni fiorentini che traboccano di pagnotte appena sfornate o di deliziosi dolci come la torta della nonna. Un’esplosione delicatamente gourmand che sa di vaniglia, limone, caramello etc.
Gli accenti legnosi, quelli degli intarsi, delle cornici, tipici delle botteghe artigiane che trasformano tronchi d’albero in manufatti straordinari, dominano, invece, Conte Pialla (5). Una fragranza che parla di faticoso savoir faire per creare quasi dal nulla meraviglie senza tempo. Un profumo non solo legnoso ma anche muschiato con accenni di violetta e cioccolato. E che dire di Biblioforia (6)? Lo spaccato da immaginare e da indovinare in questa fragranza è lo spazio polveroso e pregno di memoria delle biblioteche e librerie fiorentine. Un’essenza che profuma di cultura, vecchia carta e poesia. Le note di talco ben si armonizzano con quelle del legno.
Un’altra essenza, dopo Semel, che ci piace definire “gastronomica”, è Via de’ Pepi. Gradevolissima, è un inno al commercio delle spezie, un tempo attività di lusso, dove il pepe rosa e il pepe Sichuan, insieme al mirto, regalano un bouquet affascinate e vagamente appetibile.
Via della rosa parla di giardini fiorentini, colmi di roseti e siepi che hanno divertito (e nascosto) duchi e principesse. Di glicini e di agrumi in vaso nelle tipiche limonaie. Fresco ma non troppo, è probabilmente il più versatile e di immediata lettura.
Ma Rossella è andata oltre, generando una fragranza che è un pò azzardo, un pò divertissement, Carbon nero. Non per tutti, più adatta a un Lui, onora il mestiere, ormai quasi estinto, dello Spazzacamino. Ed ecco l’incanto di accordi scuri e affumicati: al naso l’ebano, la betulla e una veemente nota fumosa.
Combinare il meglio della tradizione con la necessità di reinventarsi, facendo rivivere le botteghe in modo più moderno grazie alla costruzione di un profumo, scusate se è poco. Questa l’encomiabile sfida di Rossella: ha fatto centro, ne siamo certi.
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