Living & Convivi :: 15 mar 2025

Firenze, Tracey Emin. Sex and Solitude

A Palazzo Strozzi, la mostra che smuove l’anima

Domani 16 marzo, Palazzo Strozzi riapre le porte per una nuova, magistrale mostra. Fino al 20 luglio 2025, infatti, Tracey Emin una delle artiste più famose e influenti del panorama contemporaneo, condividerà la sua arte con oltre 60 opere che riflettono diversi momenti della propria carriera, dagli anni Novanta a oggi. “Tracey Emin. Sex and Solitude” è - “la più grande mostra mai realizzata in Italia dedicata all’artista inglese, un’esposizione ambiziosa come dimostra il monumentale bronzo nel cortile di Palazzo Strozzi, I Followed You To The End (Ti ho seguito fino alla fine, 2024), imponente scultura in bronzo di una figura femminile che domina lo spazio” - ha raccontato in conferenza stampa Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra. 
Come è chiaro, il titolo della mostra fa riferimento a due parole chiave, sesso e solitudine, che trovano voce in modo sincero, a tratti crudo, certamente diretto ma anche dolcissimo, in ognuna delle opere distribuite nei vari ambienti di Palazzo Strozzi. La fisicità impera, così come il desiderio, l’amore e il sacrificio. Il viaggio in mostra riverbera la fragilità, il vissuto spesso drammatico dell’artista, inducendo il visitatore a meditare, a porsi delle domande, a guardarsi dentro e a guardare il mondo anche con occhi diversi. “L’arte non è decorazione, può far piangere o riflettere” - ha affermato la stessa Emin. Di più… Ha un potere quasi salvifico, catartico, contribuendo a migliorare la realtà.

IL PERCORSO ESPOSITIVO

Dicevamo più di sessanta opere, provenienti da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo ed esposte tra il Piano Nobile e gli spazi pubblici del cortile e della facciata di Palazzo Strozzi. Diversi i media utilizzati come pittura, scultura, installazione e video tecniche e materiali eterogenei come il ricamo, il bronzo o il neon. Un grande neon sulla facciata di Palazzo Strozzi accoglie i visitatori con l’intensa dichiarazione visiva che dà titolo alla mostra: Sex and Solitude (Sesso e solitudine, 2025), opera site-specific creata per l’esposizione, che illumina l’architettura rinascimentale in un azzurro vivido. La riflessione inizia qui: il corpo e la sessualità da un lato, la solitudine e la vulnerabilità dall’altro. Il corpo, fragile e carnale, è sempre al centro della sua indagine, sospeso tra desiderio e sofferenza, amore e perdita. La riappropriazione del corpo femminile emerge in numerose opere della mostra, tra cui Exorcism of the last painting I ever made (Esorcismo dell’ultimo dipinto che abbia mai fatto, 1996), installazione presentata per la prima volta in Italia, che documenta la storica performance che segnò il ritorno di Emin alla pittura dopo anni di interruzione. In una sala di Palazzo Strozzi è ricostruito lo studio temporaneo in cui l’artista visse e lavorò nuda per tre settimane e mezzo di fronte agli occhi del pubblico, creando disegni e dipinti ispirati ad artisti uomini come Egon Schiele, Yves Klein e Pablo Picasso. Diventando soggetto e oggetto della sua arte, Emin attua una sorta di esorcismo artistico, sovvertendo il ruolo della donna: non più semplice modella ma attiva protagonista. Fulcro dell’esposizione, la pittura è mezzo espressivo centrale per Emin, che in ogni tela crea un campo di tensioni emotive, segnato da una forte materialità, come in Hurt Heart (Cuore ferito, 2015), It was all too Much (Era tutto troppo, 2018), It - didnt stop - I didnt stop (Non si è fermato - Non mi sono fermata, 2019), There was blood (C’era sangue, 2022) Not Fuckable (Non scopabile, 2024), o I waited so Long (Ho aspettato così a lungo, 2022) in cui l’artista lavora istintivamente, lasciando emergere forme in bilico tra figurazione e astrazione. Le sovrapposizioni di colore e i segni lasciati dal gesto pittorico mantengono la traccia del processo creativo, con cancellazioni e ripensamenti visibili. Ancora… L’amore è tema ricorrente, esplorato nelle sue sfaccettature, tra desiderio, romanticismo e dolore, come nei ricami I don’t need to see you I can feel you! (Non ho bisogno di vederti, posso sentirti! , 2016) e No Distance (Nessuna distanza, 2016). Un’analoga intensità permea le sue sculture, in bronzo con patina di nitrato d’argento, come Coming Down From Love (Scendendo dall’amore, 2024) e In my defence - I thought of only you (In mia difesa: ho pensato solo a te, 2017). Fondamentale nella pratica dell’artista è l’uso del linguaggio, nei titoli e all’interno delle opere stesse. Le parole che Emin utilizza sono sempre dirette ed esplicite per coinvolgere visceralmente il pubblico, fondendo confessione e affermazione. 

LA SUA STRAORDINARIA CIFRA STILISTICA

Pennellate rapide e colature di pittura imprimono alla tela un’intensità vibrante e instabile, amplificando allo stesso tempo il forte carattere passionale delle opere e le sensazioni di fragilità e memoria sospesa che sembrano caratterizzarle.


Tracey Emin. Sex and Solitude - Firenze, Palazzo Strozzi - 16 marzo - 20 luglio 2025 - A cura di Arturo Galansino e promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi.

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