Un Salone globale, che accompagna modernità e innovazione. Un punto di riferimento oramai imperdibile, una vera e propria piattaforma internazionale, con in scena le nuove generazioni di artigiani da tutto il mondo, il design e i marchi di alta gamma, le proposte all’avanguardia e i talenti da scoprire. Tutto questo, e ancor di più è Pitti Immagine Uomo (1), evento in programma alla Fortezza da Basso di Firenze dal 9 al 12 gennaio 2018, ma di cui, fatalmente, si comincia già a parlare, e che vedrà la presenza, per questa sua novantatreesima edizione, di 1.230 i marchi (2) o collezioni dei quali 541, ovvero il 44% del totale provenienti dall’estero e 227 tra nomi nuovi e rientri al Salone (3).
Quest’anno tra i grandi protagonisti vi sarà il cinema con “PITTI LIVE MOVIE,” che trasformerà il Salone in una sorta di un Film Festival, con i vari stili a interpretare generi diversi, dal thriller al film d’avventura, alle spy-stories.
Debutto, invece, per ATHLOVERS @ POLVERIERA, un progetto speciale sulla nuova dimensione del vivere sportivo, in collaborazione con REDA, storico lanificio biellese, che per la prima volta partecipa al Salone, mentre tra gli eventi menzione per UNDERCOVER by Jun Takahashi e TAKAHIROMIYASHITATheSoloist (11 gennaio), con la presentazione delle collezioni uomo per l’Autunno/Inverno 2018-19; BROOKS BROTHERS, per celebrare il più antico brand di abbigliamento americano (ben 200 anni), il 10 gennaio, con la sua prima sfilata in assoluto in un luogo straordinario come il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio; e ancora M1992, SPECIAL PROJECT PITTI UOMO 93, progetto dell’eclettico designer e dj Dorian Stefano Tarantini. Con la presentazione del nuovo corso del brand, nato da contaminazioni tra arte multimediale, musica e moda.
Ma non di solo... uomo vive Pitti (4). Quest'anno torna infatti THE INTERNATIONAL WOOLMARK PRIZE, tra i premi più prestigiosi a livello globale a supporto dei nuovi talenti, che decreta i vincitori della categoria menswear e womenswear, quest'ultima assoluta novità per Pitti. Martedì 9 gennaio, nella cornice della Stazione Leopolda, i 12 finalisti provenienti da tutto il mondo introdurranno collezioni innovative per valorizzare le potenzialità della lana Merino australiana.
Naturalmente, il nutrito programma non si esaurisce qui, tra sfilate, presentazioni di marchi nazionali e internazionali, progetti di nuovi e giovani talenti finlandesi, coreani e giapponesi, partecipazioni speciali quali quelle di Gucci, che farà conoscere l’omonimo Garden in Piazza della Signoria il 9 gennaio, all’interno dello storico Palazzo della Mercanzia in Piazza della Signoria; del “Magazine 032c”, che presenta la sua prima collezione di abbigliamento e lancia il suo “What we believe”.
Anima immutata per “L’Altro Uomo”, la sezione che definisce le più avanzate avanguardie stilistiche, mentre Urban Panorama darà voce alla grinta della metropoli, al suo stile e MY FACTORY (Young, Smart, Connected) presenterà nuove espressioni della cultura metropolitana.
E poi ancora tra gli attori riconosciuti di questa attesissima kermesse, Corneliani, Karl Lagerfeld, Fratelli Rossetti, Paul&Shark, Birkenstock.
E sarà Esquire Italia e la piattaforma esquire.com/it a raccontare in diretta questo Pitti Uomo, con l’editor in chief Giampietro Baudo, a introdurre la propria visione della moda e dello stile uomo.
A essere coinvolta in quei giorni gloriosi, non soltanto la superficie espositiva vero e propria, di 60.000 metri quadrati, ma l’intera città fiorentina, con tanti luoghi storici e ricchi di fascino - dalla Fortezza da Basso, all’arena Strozzi, dalla Sala delle Nazioni al Padiglioni Medici, dagli spazi degli Archivi al Padiglione Cavaniglia – interessati e un nutritissimo elenco di eventi collegati.
Si guarda, ovvio, alle cifre - 36.000 i visitatori in totale del salone, oltre 24.300 i compratori all’ultima edizione invernale, dei quali 8.800 buyer dall’estero – ma anche alla sensibilità dei principali mercati esteri di riferimento, che vanno dalla Germania al Giappone, dalla Gran Bretagna al Canada e ad Hong Kong.
Perché Pitti è Firenze (5), è Italia, ma è, ancor di più, moda, tentenza, modernità e design di grande respiro internazionale.