Ci sono i dettagli e i tessuti tecnici, l’arte in moda, il confort di capi morbidi e durevoli, l’energia del colore, pezzi d’archivio rivisitati, la sostenibilità che passa dalla rigenerazione, maxi cappotti cocoon, sciarpe e cravatte che “ripensano ai simboli del medioevo” o ad accenni esotici, l’irriverenza abbinata alla qualità dei materiali, maglieria per ogni gusto ed esigenza dove non manca un look senza tempo e con dettagli preziosi ed esclusivi, calzature leggere e resistenti, la maestria artigianale che il mondo ci invidia, questo e molto altro all’edizione (1) invernale di Pitti Uomo 103.
Ecco i nostri highlight visitati al salone del manswear…
La montagna tra sci e vette innevate sono lo spunto per una collezione che guarda ai mitici e creativi anni ottanta. Colori, volumi e comfort per un uomo che si muove con scioltezza, che si trovi sulle piste o che scelga uno stile urban versatile e fatto per durare. Testimonial d’eccezione un’icona del calcio mondiale, il difensore che ha vinto tanto con il Barcellona: Carles Puyol (2).
Irriverente e glamour, la nuova collezione di Juicy Couture che parla a quelle donne e ragazze che amano il loungewear e lo sporty chic mai banale e sopratutto di qualità per l’alta traspirazione dei capi. Ispirata all’influenza western americana degli anni ’90, il mood dominante è piacevolmente “sfacciato”, graffiante. Dallo zebrato al leopardato e dai colori che guardano al bordeaux e al kaki, confermando una “lei” che ama osare con stile come la showgirl Elisabetta Gregoracci (3) che ha ben incarnato il messaggio del brand con un tubino in perfetto stile animalier, tra i più interessanti della collezione.
Motivi arabesque, stemmi medioevali, animali del bosco che paiono usciti da una fiaba, uccelli fantastici in volo e unicorni, sono tante le fantasie di straordinaria bellezza che animano la collezione autunno inverno 2023-24 delle sciarpe in garza di lana stampata double face, modal e cachemire con disegni esclusivi tratti dal proprio archivio e rivisitati nei colori e nelle dimensioni (4). Non si vorrebbe mai togliere questi capi avvolgenti, caldi e affascinanti dell'azienda produttrice di cravatte dai primi del '900, pensati per Lui ma magnifici anche per Lei. Ocra, arancio, bordeaux, verde sottobosco, blu notte e bluette per una linea da mille e una... favola.
Parli di Napoli e pensi (anche) al patrimonio di conoscenze tecniche e stilistiche al alto potenziale estetico. Alias, senso del bello che da secoli viene tramandato da padre in figlio, insieme al valore del saper fare unico e inimitabile. Ecco, che proprio in occasione della kermesse moda uomo, è stato presentato il progetto (5) dell’associazione “Mani di Napoli”, che ingloba associati suddivisi in sette Camere d’arte: sartoria, calzoleria, pantaloni, camiceria, cravattaia, guanteria, e oregficeria (gemelli). C’è la formazione e la crescita di nuove Mani formate nel territorio per non perdere un tesoro e un sapere senza pari e c’è la valorizzazione dei prodotti e dei produttori nel rispetto di rigidi standard d’ammissione. La difesa dell’artigianalità, quella vera, attraverso le mani, l’intelligenza, la cultura, i segreti e la responsabilità di un comparto del made in Italy che va promosso di più e meglio.
Prima volta a Firenze per Mac Jeans, il brand tedesco specializzato in campo denim e pantaloni. 50 anni di storia e non sentirli, per un uomo che predilige qualità e fit impeccabili, con un focus forte sulla sostenibilità (6). Dinamico e sempre in movimento, che comunica il suo essere smart, tra eco materiali e design innovativo.