Stilosa nel DNA, Cristina Ferro non sbaglia mai l'accessorio fashion che fa la differenza (1 - 2 - 3). La sua missione che l'ha portata a essere una vera professionista del settore, è ispirare le persone e aiutarle a costruirsi un outfit (4 - 5) che le faccia sentire bene, ma anche belle con un occhio di riguardo al lato solidale (e di recupero) dell'universo moda. L'abbiamo incontrata in chat per parlare di eleganza, del poco valore della moda usa e getta, di social e molto altro. Senza dimenticare qualche prezioso suggerimento in merito alla domanda che tutte ci stiamo già ponendo: "Cosa mettere per Capodanno al tempo del Covid?". Perché anche in casa la classe è d'obbligo...
Consulente fashion e influencer, quando hai scoperto che il variegato modo della mondo era e sarebbe stata la tua professione?
L'ho sempre pensato, sin da bambina. Da piccola prendevo le riviste di gossip e a penna appuntavo i passi falsi e i wardrobe misfunction delle celebrity dell'epoca! Crescendo non ho mai smesso di amare la moda, che è sempre stata il mio rifugio nei momenti di stanchezza o tristezza. Quando ho iniziato a pensare di mettermi in proprio, ormai tanti anni fa, l'ho fatto sapendo che era una professione che amavo!
Lo stile secondo te?
Lo stile deve essere assolutamente personale. Lo stile è fatto del tuo lifestyle, della tua persona e dei tuoi gusti. Ogni outfit, ogni guardaroba, deve farti sentire bene e perfettamente in linea col tuo carattere e col modo in cui vuoi apparire!
Sostenibilità nel settore moda e trasparenza delle filiali produttive, quanto sono oggi importanti?
La sostenibilità negli anni è diventata un argomento sempre più pressante. Credo che il sistema moda abbia le sue colpe: anni e anni di entusiasmo sfrenato per il low cost hanno portato a montagne di abiti di bassa qualità, serialmente eliminati, con il problema non banale dello smaltimento. Purtroppo il passaggio da una mentalità in cui si "risparmiava" per acquistare un capo o un accessorio che sarebbe durato nel tempo ha lasciato il posto al "tutto e subito", a discapito della qualità del prodotto finale e anche del modo in cui si è per molto tempo prodotto. Oggi molti brand cercano di rieducare il pubblico al ragionamento e alla consapevolezza. Fra tanti ho amato la comunicazione di Prada sull'argomento...
Il social che più ti rappresenta per la visibilità del tuo brand?
Instagram. Non solamente ci lavoro, ma è decisamente un bellissimo modo per raccontarmi e raccontare quello che faccio. Credo che nella mia professione le immagini debbano avere il sopravvento, ma il bello di Instagram è che mi permette di scrivere in modo anche ironico e leggero.
In questo anno drammatico causa Covid, ci puoi suggerire tre brand "smart" per accessori casual ma "originali" da poter acquistare tramite e-commerce?
Probabilmente ti stupirò, ma invece della moda preferisco consigliare due app che per chi è in zona gialla o arancione (ma non solo). TooGoodToGo, sorprende distribuendo in ogni zona e quindi anche vicino a casa tua o mia, dei "pacchetti" di prodotti a sorpresa. Ci sono alcune delle mie bakery preferite, dovete assolutamente provarlo e sostenere i piccoli negozi locali! E' dura per tutti, siamo solidali. Poi c'è Ufirst, che permette di evitare qualsiasi tipo di coda (e quindi assembramento) davanti a tutti i punti vendita che vi aderiscono. Durante il lockdown ho preferito non sovraccaricare gli e-commerce, perché i corrieri sono stati (e restano) degli eroi e mi sarei sentita una privilegiata ad approfittarne... magari sono strana, ma è così.
E sempre in virtù del capodanno alle porte, qualche consiglio per un outfit adatto a delle celebrazioni probabilmente "contenute" e tra le mura domestiche?
Credo che curare noi stessi sia essenziale per l'umore anche in caso di festeggiamenti solo casalinghi! In questo caso il recupero è importante, perché unisce la cura di noi stessi al mood cozy. Che c'è di meglio del nostro pantalone elegante preferito? Normalmente arma per attirare l'attenzione, nella cena organizzata a casa ci rende più belle, ma è anche una coperta di Linus contro l'ignoto che ci attende. E allora: andiamo sul classico con tanto nero e tanti dettagli luccicanti. Le festività invernali, da sempre, uniscono l'eleganza al glamour. Se scegliamo un velluto di seta, orecchini chandelier e un make up curato, non saremo più "casalinghe disperate", bensì "pigramente signore", come cantava la Patti. C'è tutta la differenza del mondo.
La città europea che ti manca di più in questo momento di "fermo obbligato"?
Vienna! Passeggiare al Prater in autunno è qualcosa di bellissimo! Mentre per Natale mi manca la mia amatissima Parigi. La grandeur degli Champs-Élysées in questo periodo è imbattibile! E poi che dire dello shopping parigino? Un must...
Il libro che hai ora sul comodino e un'altro che parli di eleganza da consigliare alle nostre lettrici?
Sul comodino, stranamente, ho "Le città invisibili" di Italo Calvino. Forse in momenti duri come questi ho davvero bisogno di sognare. I mondi esotici e onirici di Calvino sono perfetti. Sull'eleganza, invece, consiglio i manuali (6) di Nina Garcia. La ammiro molto, i suoi libri sono davvero speciali. Adoro il modo in cui racconta della propria vita ogni volta che parla di stile e di stili. La dissertazione con la Garcia a volte si unisce alla narrazione autobiografica, in un oscillare tra guida alla moda e narrativa!
Cristina Ferro
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