Luigi Spagnol: un talento poliedrico che un triste destino ci ha sottratto ancora giovane e che questa mostra, organizzata da Galleria Milano ci propone anche come pittore, con le sue ultime opere realizzate. Dopo una saltuaria attività, in parallelo con la sua principale di editor, nel 2018 inizia a ritrarsi con una tecnica espressionista, a tratti drammatica che lo fa avvicinare a Max Beckmann ed al più amato tra gli artisti antelitteram vale a dire El Greco. Accanto a questi, molti ritratti o vasi di fiori. Durante l’evolversi della malattia, in pieno lockdown passa molto tempo nello studio con la figlia Lara, pure pittrice con la quale stabilisce un sodalizio artistico fatto di silenzi e musica classica. Una nuova via che purtroppo non è riuscito a percorrere e che presagiva un interessante sviluppo. Restano queste opere, alcune incompiute a testimonianza di un talento che gli ha permesso di pubblicare libri diventati storia dell’editoria degli ultimi anni. Basti citare Parola di Giobbe Covatta, la storia di una gabbianella di Sepulveda, Harry Potter e Cotto e mangiato di Benedetta Parodi: riuscirono a superare il milione di copie, un traguardo clamoroso in un popolo di non lettori come il nostro. Salani e Ponte alle Grazie le “sue" creature, due tra le case editrici più innovative degli ultimi venti anni. Questa mostra è un prezioso regalo di Galleria Milano visibile fino al 19 giugno. Affrettatevi e non perdetela: merita assolutamente una visita.
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