Se desiderate un libro che non sia solo un manuale di ricette ma un invito a uno stile di vita consapevole e attento “Doppiamente buono”, edito Morellini (1) è certamente un’ottima scelta. L’autrice Emina Cevro Vukovic (2) è un’insegnante di yoga accreditata capace, fin dai primi capitoli, di stabilire un rapporto empatico con il proprio lettore, comunicando con fare amichevole e generoso, attraverso racconti di vita, dati scientifici, e aneddoti yoga, il modo corretto per nutrirsi, “arricchendo” anche il pianeta e salvandolo.
Non c’è retorica, ma solo informazione utile, intelligente, e soprattutto alla portata di ognuno di noi. Si parte infatti da un percorso di consapevolezza che ha origini nel nostro vissuto familiare: guardare indietro, “ripercorrere la storia alimentare e medica della propria famiglia, almeno fino ai bisnonni”. Un buon esercizio di prevenzione o di intervento per “correggere”, soprattutto con l’alimentazione, stati critici che magari ci portiamo dietro da molto tempo. Imparare ad ascoltarsi, a guardare… se la mattina ci troviamo con delle occhiaie che farebbero invidia alla nota “Banda Bassotti”, considerate cosa avete mangiato, dandovi delle vere e proprie risposte organiche, e quindi cambiate di conseguenza. Ecco l’importanza di tenere un diario dei propri consumi alimentari: una pratica da fare per 2 settimane. Semplice e vantaggiosa. Provare per credere: le sorprese non mancheranno di certo.
Il valore del “prana” per frutta e verdura, ma non solo... No, tranquilli, non è nulla di trascendente. L’autrice ci spiega che “frutta, ortaggi, legumi, ma anche uova fresche.. ci danno buona energia”. Diversamente il cibo conservato, “normalmente pieno di additivi, mummificato”, può diventare persino pericoloso per la salute. Per la cultura yoga più un cibo è fresco, più è carico di “prana” "l’energia vitale”, appunto. Pagina dopo pagina, impariamo a riconoscere gli alimenti sani, a bandire quelli con troppo conservanti in etichetta, a diffidare delle verdure in “busta”, già lavate, efficienti certo ma troppo poco chiare in merito al processo di produzione industriale. Ancora, a non lasciare il cibo avanzato a pranzo nella pentola, e riporlo frigo solo la sera, o peggio il giorno dopo: un’azione “pesantemente autolesionista”, lo definisce la Vukovic, poiché favorisce la proliferazione di microorganismi tossici. Quindi, ci introduce, sempre prodiga di esempi, la filosofia sostenibile dei menù stagionali. Per arrivare alle ricette divise secondo i periodi dell'anno. Ricette facili, veloci, molte pensate per chi ha poco tempo (praticamente tutti). Piatti creativi, appetitosi, per nulla noiosi. Un esempio tra i tanti?, l’”essenziale” “Pasta con i porri”. Pausa pranzo. Poco più di un’ora prima di rientrare in ufficio e proprio non abbiamo cuore di mangiare la solita insalata o il panino “killer” del bar di turno. Ecco che questo primo piatto economico si prepara in un lampo; se poi la pasta è di farro, il gradimento è assodato.
Ma penso anche alla “Minestra leggera con tufo e farro”, un’ottima soluzione per chi, come me, patisce molto le temperature rigide dell’inverno. Una vera panacea per l’organismo poiché favorisce la circolazione dell’energia corporea. Da assaporare la sera, dopo una lunga e fredda giornata, magari in una ciotola per zuppa in terracotta smaltata o in porcellana giapponese. Davanti al fuoco del caminetto o al nostro programma preferito. Sempre, restando nella sezione invernale del libro, si va dalle “Barbabietole con caprini al miele di arancio”, alla “Crema di lattuga e zenzero” e molto altro. In tutto, il sapiente manuale, propone 160 piatti, gustosi e piacevoli alla vista, tenendo conto della rotazione dei cibi per scongiurare carenze alimentari. Per il nostro benessere fisico e per quello dell’ambiente.
Un libro (3) da leggere, rivedere, "sporcare", "evidenziare" e soprattutto da non riporre in libreria.
Doppiamente buono
Emina Cevro Vukovic
Morellini editore, 2016
Pp: 235
Prezzo al pubblico: 19,90