:: 1 mar 2024

Trieste, Sebastião Salgado

Amazônia, fino al 13 ottobre 2024

A Trieste fino al 13 ottobre 2024 è godibile la mostra Sebastião Salgado, Amazônia.

Dopo il progetto Genesi, il fotografo brasiliano ha intrapreso una nuova serie di viaggi per catturare l'incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica brasiliana e i modi di vita dei suoi popoli, stabilendosi nei loro villaggi per diverse settimane e fotografando diversi gruppi etnici. Un progetto durato sette anni che Sebastião Salgado condividerà nel corso dell’incontro con il pubblico previsto giovedì 29 febbraio alle ore 17.00, presso l’Auditorium del Salone degli Incanti. Per Trieste è un grande privilegio ospitare al Salone degli Incanti, l'ex pescheria centrale di Trieste, dopo la mostra su Banksy, Davide Lachapelle e Hausbrandt la mostra di Sebastião Salgado "Amazônia", il fotografo brasiliano dalle grandi capacità emotive e visionarie. Il termine fotografia deriva dal greco φῶς, che significa luce, e da γραφία, che significa scrittura; il suo significato letterale diventa quindi "scrittura con la luce".

Salgado vuole mettere alla prova la nostra responsabilità riguardo alla salvaguardia dei beni più preziosi che abbiamo: la nostra terra, la nostra vita. Attraverso la sua esperienza “unica”, vissuta direttamente in Amazzonia tra gli indigeni e documentata attraverso una raccolta fotografica, egli ci riporta all'incredibile bellezza di un Paradiso Terrestre che è stato donato “all'Uomo della foresta” fin dalle origini ma che “l'uomo del progresso e della civiltà” è riuscito successivamente a contaminare se non a distruggere. Questa è una mostra dell'Arte di Dio, dell'equilibrio universale che dovrebbe caratterizzare il nostro rapporto con tutto quello che ci circonda. Della bellezza di “quella natura e dei suoi abitanti” che, come sottolinea Lélia Wanik Salgado, oggi è minacciata nella sua “dimensione ecologica ed umana”. Trieste accoglie questo messaggio in quanto si trova al centro di un universo apparentemente lontano per la distanza ma vicino per aver vissuto, come quei luoghi e quegli esseri umani, sconvolgimenti geografici, etnici, migratori che hanno alterato l'equilibrio di territori e comunità. È per questo che siamo e saremo sensibili al messaggio e testimoni della necessità di vivere un'Era Nuova, un'Utopia di impegno verso le giovani generazioni che, eredi della millenaria cultura mediterranea, devono riprendere in mano quei valori dettati dai Padri Fondatori dell'Unione Europea che nel tempo sono andati perduti. Valori che si reggono sulla convivenza dei popoli, sul rispetto della natura e dell'ambiente e sul 

LA MOSTRA

Con oltre 200 fotografie esposte, Amazônia vuole proporre un’immersione totale nella foresta amazzonica, invitandoci a riflettere sulla necessità di proteggerla. Lélia Wanick Salgado, compagna di lavoro e di vita del fotografo, è responsabile della curatela e della scenografia della mostra. La mostra si sviluppa attorno a due temi. Il primo è costituito dalle fotografie di ambientazione paesaggistica, poste a diverse altezze e presentate in diversi formati, con le sezioni che vanno dalle Vedute aeree della foresta, in cui si offre al visitatore un’ampia panoramica di immense cascate e cieli tempestose, a I fiumi volanti: la foresta amazzonica è l’unico luogo al mondo in cui il sistema di umidità dell’aria non dipende dall’evaporazione degli oceani. Ogni albero disperde centinaia di litri d’acqua al giorno, creando fiumi aerei anche più grandi del Rio delle Amazzoni. Le immagini delle Piogge torrenziali mostrano nuvole catturate drammaticamente, che offrono uno spettacolo sempre diverso, mentre Montagne presenta i rilievi montuosi del Brasile, con cime avvolte nella nebbia e pendii inferiori ricoperti dalla foresta pluviale. Si prosegue con la sezione La foresta, un tempo definita “Inferno Verde”, oggi da vedere come uno straordinario tesoro della natura, per finire con Anavilhanas -Isole nella Corrente, l’arcipelago che conta tra le 350 e le 450 isole di ogni forma immaginabile che emergono dalle acque scure del Rio Negro.

Il secondo gruppo di immagini è dedicato alle diverse popolazioni indigene: al centro della mostra gli ospiti trovano tre alloggiamenti che rappresentano le case indigene chiamate “ocas”. Insieme, questi spazi espongono 100 fotografie delle popolazioni dell’Amazzonia, insieme a interviste video dei leader indigeni. Questa parte è dedicata a 12 gruppi indigeni che Salgado ha immortalato nei suoi numerosi viaggi: Awa-Guajá, Marubo, Korubo, Waurá, Kamayurá, Kuikuro, Suruwahá, Asháninka, Yawanawá, Yanomami, Macuxi and Zo’é.

 

Promossa dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo con il supporto di PromoTurismoFVG e del Trieste Convention and Visitors Bureau e organizzata da Civita Mostre e Musei e Contrasto, la mostra è curata da Lélia Wanick Salgado. Zurich è il global partner dell’intero tour internazionale della mostra Amazônia e illycaffè ne è partner per Trieste. 

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