Siamo, indubitabilmente, i signori del pianeta. Ma si può dire davvero che “abbiamo vinto?” Sì, è vero sappiamo immaginare, sappiamo “costruire” divinità, stati, identità e futuro… ma la felicità, quella, la stiamo ancora cercando e non trovando. Abbiamo inventato la fede, la moneta, la giustizia, la libertà, i diritti umani e Google… ma davvero viviamo sereni?
Amato da moltissimi, in tutto il mondo, criticato da tanti, Harari, come fece anche Jared Diamond in “Armi, Acciaio e malattie”, divide il mondo accademico: lo si accusa di semplificare troppo le cose. Ma il libro certo appassiona, coinvolge, diverte - pur lasciando alcuni dubbi - e lo si legge d’un fiato. I primi a essere conquistati, i suoi studenti universitari, che hanno trovato nel libro del loro professore finalmente un testo in grado di condensare la “storia dell’umanità”, dalla comparsa dell’uomo sulla Terra fino alla rivoluzione digitale. E nel frattempo “Sapiens” si è trasformato in un successo planetario.
Per leggere il libro di Harari, che nel frattempo ha scritto “Homo deus”, un’ideale continuazione, dobbiamo partire da un presupposto, ovvero che le Scienze Sociali non rispondono con certezza e precisione alle domande, ma piuttosto ne continuano a porre altre. Secondo il giovane storico sono proprio la forza dell’immaginazione e la capacità di creare storie differenti, non condivise, a porci di fronte a conflitti, a tensioni, alle trasformazioni che stiamo vivendo. Siamo insomma schiavi della nostra fantasia, la stessa che ci ha fatto popolare il pianeta. Chissà se, pur essendo stati sulla luna e aver scoperto il genoma stiamo davvero meglio dell’Homo Sapiens di 70.000 anni fa, quanto eravamo animali insignificanti come tanti altri? Forse ci basta credere nei concetti che abbiamo creato, fino a farli diventare oggetti, ma insomma, quale direzione stiamo prendendo?
Le innovazioni scientifiche ci porteranno all’autodistruzione – vi sono indizi – o ci renderanno, grazie all’incrocio fra biologia e alta tecnologia, davvero così potenti, al punto da farci apparire simili agli dei, ovvero super-esseri umani? Se non interverrà una catastrofe nucleare o ecologica spiega Harari, “lo sviluppo tecnologico condurrà alla sostituzione di Homo Sapiens da parte di essere totalmente differenti…”. Che dire? Pensiamoci, forse siamo in tempo.
Yuval Noah Harari, Sapiens. Da animali a dèi. Breve storia dell’umanità
Bompiani, Giunti/Bompiani
Firenze, 2017
Pp. 540
Prezzo: 16 euro