Fino al 5 maggio riaprono nuovamente i depositi della Galleria Borghese: un vero e proprio scrigno di tesori che tornano a essere visibili per il pubblico.
Un’occasione unica, che permette di godere a tutti gli effetti della visita a una “seconda quadreria” composta da circa 260 dipinti, ordinati per scuole di pittura e per aree tematiche, che non trova posto nei piani espositivi del museo per via del rinnovamento, strutturale e decorativo, con cui nel tardo Settecento Marcantonio IV Borghese modificò l’assetto voluto dal cardinale Scipione Borghese, fondatore della Villa e della collezione nei primi del Seicento.
Peculiarità dei depositi di Galleria Borghese è proprio la sua disposizione, lontana dall’idea dei depositi come luoghi dove stipare le opere, bensì organizzati come una vera e propria pinacoteca: vivi, luoghi di studio e di approfondimento, spazi di studio e analisi delle opere in occasione di mostre temporanee e prestiti. Tra i tesori custoditi ci si può imbattere anche in alcune curiosità, come la copia di un dipinto di Sebastiano del piombo, una Maddalena di Correggio, le Tre età dell’uomo di Tiziano riprodotta da Sassoferrato: uniche testimonianze giunte fino a noi di capolavori scomparsi e dunque reperti di enorme valore per lo studio dei maestri che li realizzarono.
Questi spazi un tempo chiusi, inaccessibili e sconosciuti alla maggior parte delle persone, diventano così aperti e accoglienti, in grado di svelare opere di grande valore artistico e restituire la storia della collezione, dell’edificio e del gusto delle epoche.
I depositi saranno aperti dal martedì al venerdì, per un numero limitato di persone.
La prenotazione è obbligatoria chiamando lo 06 67233753 (dal lunedì al venerdì, ore 10-17).
L’iniziativa è gratuita. L’ingresso ai depositi non dà diritto alla visita del museo.
La permanenza nei depositi è di 45 minuti.